sabato, Aprile 20, 2024

Carlo Calenda a Pistoia per presentare il suo Manifesto Politico

di Marcello Paris

PISTOIA – Al Nursery Campus di Vannucci Piante, di fronte ad un uditorio attento composto da molti giovani, il leader di Azione, dopo avere esalto il luogo che non conosceva,  si è scagliato contro i politici di tutti i partiti e delle coalizioni che lavorano sempre contro qualcuno e non una proposta per il buon governo del Paese.

E lo ha fatto citando il segretario del Partito Democratico Enrico Letta, in un confronto del pomeriggio a Firenze insieme ad altri partiti, nel quale il ladre del PD ha detto di volere una grande alleanza per battere le destre. Specularmente, ha detto Calenda, a destra si vuole vincere per battere la sinistra.

Ma quale destra e sinistra, ha sostenuto, sono trenta anni che in Italia si fa politica contro invece di costruire e questo ha determinato il declino della politica che a sua volta ha determinato il declino dell’Italia.

Nell’ampia disamina dei problemi che affliggono il Paese il leader si è soffermato sulle contraddizioni dei partiti che hanno governato e tutt’ora governano per avere esercitato il potere con scelte inutili se non dannose: incapacità totale del Conte uno e de Cinque Stelle. Salvini che fa approvare i decreti sicurezza, dei quali Conte dirà di non saperne niente, e rimpatriando meno clandestini di quando al Ministero dell’Interno c’era Alfano.

Il Pd che al Governo dovrebbe modificare quei decreti ed integrare gli immigrati e non fa niente.

Tutto questo, secondo Calenda, accade perché i partiti da trent’anni non hanno necessità di presentare programmi ma solo di motivare gli elettori a votare contro qualcuno dimenticando che destra e sinistra ormai sono parole vuote.

Sulla figura di Di Maio ha ironizzato dicendo che da quando dal gilet giallo è passato allo smoking, al quale si è adattato con gusto, dall’essere inutile è diventato dannoso.

Parlando della leder di Alleanza Nazionale, Calenda ha sostenuto che Meloni è brava ad indicare i problemi ma non come risolverli.

Ma il leader di Azione ne ha anche per Forza Italia: il vicepresidente Tajani va in Europa a scagliarsi contro i sovranisti di Polonia, Ungheria e Slovacchia poi quando torna in Italia abbraccia Salvini e Meloni.

Ma anche a Berlusconi  non esce indenne: da grande critico del Reddito di cittadinanza cambia opinione e dice che è stata una scelta giusta.

Ma come si fa, insiste Calenda a fare solo marketing politico in una melassa  dove tutto si perde. Una politica dove ogni decisione  è presa facendo i conti su chi fra i vari strati della popolazione chi ci perde e chi ci guadagna in riferimento al proprio elettorato e non su cosa è bene per l’Italia.

Parlando di Renzi, dopo avergli riconosciuto alcune buone cose fatte dal suo Governo, ha detto che non ci sono le condizione per un’alleanza con Italia Viva. Renzi, ha sostenuto, è lontano dalla mia etica. Non si può essere un parlamentare ed andare in giro a fare conferenze: o la politica o il business.

Io, ha sottolineato, a Roma potevo chiudere gli occhi, fare l’alleanza con PD e cinque stelle e fare il sindaco ma non è questa la mia visione della politica per governare l’Italia.

Sull’attuale Governo ha detto “per fortuna abbiamo Draghi che, nonostante i condizionamenti, riesce a fare buone cose e portare avanti il piano per ottenere i fondi europei. Se Draghi dovesse andare al Quirinale , ha sostenuto, andrebbe tutto in pezzi”.

In Italia, ha continuato, il problema non è l’economia ma l’ignoranza: il 40% dei giovani esce dalla scuola impreparato (in Europa è il 20%) mentre il 50% non legge nemmeno un libro all’anno.

In Italia, dice ancora, assistiamo alla “servitù volontaria”  dove le persone si danno ad un partito per appartenenza e non per quanto propone: nella società non si applicano i valori che si applicano in famiglia e tutto degrada in una deriva con rischio per la democrazia.

Avviandosi alla conclusione Calenda ha inviato a votare Azione per potere condizionare i partiti con i quali eventualmente allearsi, condizionarne le scelte in senso liberal-democratico, come lui dice di essere, e cambiare sistema e abitudini di chi ha sempre governato.  Tutto all’insegna di un  programma serio e attuabile.

Ad introdurre la serata è stato il consigliere comunale di Pistoia Iacopo Vespignani, da poco approdato ad Azione il quale ha detto di prepararsi alle prossime elezioni del 2022 per togliere Pistoia dalla cattiva situazione  nella quale si trova per scelte sbagliate degli ultimi dieci anni.

LEGGI ANCHE

Rispondi

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome

Ultime su Pistoia