sabato, Aprile 27, 2024

‘Destinazione udito’, i 40 anni di Audiomedical ai Rotabili storici

di Beatrice Beneforti

PISTOIA – Al ‘Rotabili Storici’ si è parlato oggi, Sabati 21, di “Destinazione udito. Tra storie, aspetti e significati”. Una iniziativa nata per festeggiare il quarantesimo anno di attività di Audiomedical. Azienda fondata nel 1982 da Gilberto Ballerini e Paolo Cianfaroni (in pensione dal 2005), mossi dalla tensione di esercitare al meglio la propria professione offrendo ai cittadini la possibilità di prendersi cura del proprio udito e della propria salute attraverso percorsi riabilitativi della capacità uditiva. Un’attività longeva soprattutto perché -come sottolineano Elena Bernardini (socia insieme a Ballerini) e Elena Maltinti – negli anni non si è persa la capacità di empatizzare con ogni cliente.

Gilberto Ballerini e Elena Bernardini, i due titolari dell’azienda, insieme ai loro collaboratori storici, hanno invitato a parlare per l’occasione la dottoressa Teresa Calandra, il dottore Gianni Gruppioni, l’ingegnere Massimiliano Dotti, il dottore Giuseppe Marazia e il professore Andrea Fusari, creando una rete tra Tecnologia, Viaggio e Umanità enfatizzata anche dalla scelta peculiare della location, luogo importante per Pistoia.

“Quando si parla di questi aspetti della salute, si parla di prevenzione, di promozione e di formazione. L’ audioprotesista è tenuto a far promozione, a far conoscere quelle che sono le problematiche dell’udito e le modalità con cui si affrontano e farlo, prendendosene la responsabilità. La suggestione del viaggio – ha detto Ballerini – ha da sempre influenzato l’approccio del team alla professione pensandola non come una semplice vendita di un apparecchio acustico tecnologicamente avanzato ma come un percorso da fare insieme all’utente che si rivolge a noi. E questo viaggio l’ho iniziato grazie all’ingegnere Umberto Cotrona, qui presente, dal quale ho colto subito l’intuizione di cosa vuol dire fare professione”.

Il dottore Massimo Sitzia, Presidente Associazione Tecnico Scientifica ANAP (associazione nazionale degli audioprotesisti professionali), ha spiegato meglio la professione degli audioprotesisti precisando che è molto importante capire che questi professionisti lavorano per una riabilitazione uditiva e che quindi non si occupano di persone che non hanno capacità uditiva residuale.

La riabilitazione all’ascolto è il compito primario dell’audioprotesisti ed è per questo che è fondamentale seguire la persona prima e dopo la vendita dell’apparecchio acustico nonostante l’ingegneria avanzata di oggi, che facilita molto il cliente nell’utilizzo del sistema.

Questo servizio Audiomedical lo può offrire anche grazie alla collaborazione con ingegneri come Massimiliano Dotti, anche lui presente alla conferenza di oggi, che nel suo intervento ha mostrato come si sia sviluppato, anche solo esteticamente, l’apparecchio acustico, in questi quarant’anni insieme ad alcune foto di archivio dei viaggi di formazione fatti da Gilberto Ballerini e Giuseppe Marazia in nord Europa dove le tecnologie sono all’avanguardia.

Questo tema dell’estetica è stato dibattuto da Giuseppe Marazia e Gilberto Ballerini convinti che sia solo questione di tempo: “arriveremo, in un futuro più o meno prossimo non lo so, in cui portare l’apparecchio acustico sarà accettato come lo è il portare gli occhiali”. Per Ballerini, che pure concorda con queusta idea di fondo, l’udito non è propriamente simile alla vista e cita una scrittrice di fine ottocento americana sordo-cieca la quale scriveva che la vista appartiene alla realtà delle cose, l’udito alla percezione delle persone; c’è differenza dunque tra l’accettazione del disturbo uditivo da quella del disturbo visivo.

“E’ l’udito il fondamento pieno della relazione umana”, sottolinea nell’ultimo intervento, il filosofo Andrea Fusari. E prosegue: “sentire, il tema della giornata di oggi, nella sua accezione più impegnativa non è solo udire. Sentire coinvolge il nostro essere a tutto tondo, il che vuol dire che sentire, implica una dimensione esistenziale, ricca di emotività, di sentimenti, di passioni. Nonostante i capelli bianchi miei e di qualcun altro in sala, non possiamo negare che nelle relazioni tra gli esseri umani, resstano fondamentali certe parole appena sussurrate nel buio. Quello che resta di un grande amore sono le parole dette sotto voce e i sorrisi”.

Alla fine dell’iniziativa Gilberto Ballerini ha presentato il suo libro “Ci vuole orecchio”, raccolta di articoli che ha pubblicati nel tempo, per la divulgazione di tutti gli aspetti della professione dell’ audioprotesista. La storia di un lavoro e della grande passione per il proprio mestiere che non si limita alla tecnica ma che continua con la promozione e la giusta comunicazione.

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