martedì, Maggio 14, 2024

“Fra Angelico’s Communion”: il film di Acosta ispirato al Beato Angelico

FIRENZE – L’affresco: “La comunione degli Apostoli” realizzato dal grande maestro del primo Rinascimento Guido di Pietro (Vicchio 1395 circa-Roma 1455) detto Fra’ Angelico e meglio conosciuto con il nome di Beato Angelico, lo possiamo ammirare sulla parete della cella numero 35 nella quale si entra dal corridoio settentrionale dell’ex-dormitorio, prospicente il chiostro di sant’Antonino, del grande convento domenicano che si trova in piazza San Marco, oggi Museo di San Marco.

Gli studiosi ci dicono che l’artista lo completò intorno al 1445.

La luce che riempie quel piccolo spazio è “potente”, interessanti la composizione delle figure, il tavolo angolare, le due piccole finestre sulla parete in alto, da cui si vede una casa e in particolare l’immagine della donna in ginocchio (la “madre”) che chiude la rappresentazione a sinistra, in contrapposizione agli altri Apostoli alla destra del dipinto, poi sullo sfondo da una apertura appare il pozzo con il secchio attaccato alla catena pronto ad essere calato…

Angelo Tartuferi, direttore del Museo di San Marco durante la presentazione del film di Acosta (foto di Andrea Dami)

È una scena la cui iconografia si ricollega alla raffigurazione dell’Ultima Cena, ma è stata la figura eterica di Maria, il cui principio materno è la fonte di ogni grazia, che ha ispirato il visionario creatore e regista americano Armondo Linus Acosta nel realizzare un’opera filmica dal titolo: Fra Angelico’s Communion – The Living Tableau.

«Gesù non la guarda come un essere umano, come sua madre – spiega Linus Acosta – si limita a lanciare uno sguardo come se stesse guardando qualcuno che cammina dietro di lui e, voltandosi, quasi si sorprende ‘Oh, sei tu’… Credo davvero che lei non sia reale nel dipinto… Lei è la forza mistica che sta dietro a tutto, anche a questo pianeta madre. Questo pianeta è basato sulla madre, sul seme, sulla vita e lei è la Madre… Amo mostrare qualcosa che è vivo in senso mistico, devozionale – aggiunge – come l’ostia nella mano di Gesù, un’immagine di straordinaria potenza».

ll regista Armondo Linus Acosta nella Biblioteca di Michelozzo del Museo di San Marco

Il regista Acosta, nei circa dieci minuti del film, ha così ideato, ricreato e filmato la scena insieme al collettivo artistico The Academy of Film and the Arts, con una narrazione sottile e devota e soprattutto meticolosa ed eccellente nella qualità dei dettagli, trasformandola in un’esperienza viva e vibrante sulle note di Quando corpus morietur dallo Stabat Mater di Rossini.

«La ricreazione filmica dell’affresco angelichiano, caratterizzata da una bellissima fotografia, “inchioda” letteralmente lo spettatore sul filo di un’altissima tensione spirituale – sottolinea il direttore del Museo di San Marco Angelo Tartuferi – avvertibile da chiunque, credente o meno, fino al momento culminante dello sguardo finale rivolto da Gesù alla Madre, presenza inconsueta sul piano iconografico che tuttavia assume un ruolo determinante».

Questa è la seconda opera filmica di una serie di quattro tableau vivant, riscritture visive di straordinari capolavori d’arte. Infatti “Fra Angelico’s Communion” è il seguito ideale di “The Last Supper: The Living Tableau” del 2019, la ricostruzione filmica dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci (1495-1498) che ha visto riuniti tre maestri premi Oscar della cinematografia mondiale: Vittorio Storaro, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo.

È importante ricordare anche che Acosta ha trascorso tutta la sua vita a esplorare il tema della bellezza e della fede, sostenuto dalla convinzione che l’arte e la spiritualità siano profondamente intrecciate e che attraverso l’arte molte persone possano trovare la via per avvicinarsi a Dio.

All’inizio degli anni ’60 del secolo scorso il Vaticano commissionò ad Acosta la realizzazione di una serie di quindici cortometraggi per illustrare i temi proposti nel libro dei Salmi, presentata poi con grande successo nel Padiglione del Vaticano alla Fiera Mondiale di New York nel 1964.

Un fotogramma di Maria del film “Fra Angellico’s Communion” di Acosta

Armondo Linus Acosta è famoso soprattutto per i suoi premiati spot pubblicitari, per il suo lavoro creativo a tutto campo e per il film Romeo.Juliet, presentato al Festival del Cinema di Venezia nel 1990, che riscosse un grandissimo successo internazionale. Un successo che lo portò alla fondazione della The Academy of Film and the Arts rivolta alla formazione di giovani talenti, a Gent (Belgio), con sedi in California, a New York e anche a Roma.

Importante: tutti i visitatori del Museo di San Marco potranno ammirare il film – in esclusiva – fino alla domenica di Pasqua (il 9 aprile), in loop su uno schermo nel Refettorio piccolo, di fronte all’affresco dell’Ultima cena del Ghirlandaio.

La festa del Beato Angelico si aprirà sabato 18 febbraio con due visite tematiche al museo in programma alle 10 e alle 11.30 a cura dello staff (comprese nel biglietto di ingresso) e si concluderà alle 18.30 con la Messa nella Basilica di San Marco officiata da padre Bernardo Gianni OSB, abate di San Miniato al Monte.

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