di Elisabetta Branchetti
BORGO A BUGGIANO (Pistoia) – Emanuele Filizola, in arte Ghendo, è un cantautore toscano, classe 1994. Esordisce con l’EP composto dai singoli “Temporale”, “Non ci sono”, “Eccomi”, “Stasera” (Feat Eleonora Lari) e “Iran”. Seguono le pubblicazioni di “Soli” e “Confessioni”, due singoli introspettivi e dalle sonorità più vicine al pop.
A settembre 2021 Ghendo pubblica “Falling to Pieces”, caratterizzata da sonorità forti e contenuti socialmente impegnati. Il singolo vede la partecipazione di Melissa Bruschi, leader della band metal Metaphoric Mind. Il percorso discografico di Ghendo prosegue con i singoli “Buio” e “Verità”.
Ad aprile 2022 Ghendo collabora con Zoelle nel singolo “Demoni”; a ottobre 2022 esce il singolo “Nvmc”. Il 4 novembre 2022 esce il singolo “Luna”, contenuto nella playlist “Urban Fighters #2022!” distribuita da Sony.
A maggio 2023 esce “Plastica”, singolo che segna la svolta pop di Ghendo e che anticipa il suo primo disco ufficiale. A luglio 2023 esce “Bussola” con Orangle Records.
Emanuele, quando hai iniziato a scrivere testi?
Ho iniziato a scrivere durante l’adolescenza, per esprimere su un foglio il mio desiderio di libertà. Ho continuato così fino ai 22 anni, quando finalmente ho iniziato a lavorare alle mie canzoni in studio.
Hai sempre avuto la passione per la musica avendo una mamma cantante e insegnante di canto?
Sempre, però la sua immensa bravura è stata un deterrente per me. Non mi sentivo alla sua altezza e sono scappato dal confronto. Col tempo ho accettato che non canterò mai bene come lei, capendo che abbiamo talenti diversi.
Quando è nata l’esigenza di scrivere con la voglia di dire qualcosa?
Fin da subito. Ho vissuto molte cose brutte nella mia vita, e le parole sono sempre uscite da sole.
Come definisci il tuo modo di essere artista in questo mondo complicato della musica?
Mi sento originale. Non sono un personaggio, non rincorro i trend, non ho un sound comune. Ogni mia canzone sperimenta generi diversi, e credo che questa sia una caratteristica non comune.
A chi ti sei ispirato nel tuo percorso?
Potrei fare molti nomi. Sicuramente Michael Jackson, Salmo e Gino Paoli. Ma l’elenco è lungo.
Da un po’ hai un produttore molto bravo, Marco Sgaramella, che arrangia e suona i tuoi pezzi, come è nato questa collaborazione?
Ho conosciuto Marco nel 2019 e fin da subito c’è stata grande sintonia musicale. Col tempo è nata anche una grande amicizia. Lo stimo moltissimo sia come persona che come artista.
Cosa vuoi realizzare con la tua scrittura e la tua musica?
Voglio trovare la mia nicchia e parlare a loro come si fa con degli amici. Voglio un rapporto vero con la musica e con l’ambiente, senza snaturarmi. Ho sempre trattato la musica come un lavoro e voglio continuare a farlo per tutta la vita.