venerdì, Aprile 19, 2024

In uscita al cinema “Ennio”, l’omaggio di Tornatore a Morricone

di Giacomo Martini

ROMA – Un ritratto a tutto tondo di Ennio Morricone, il musicista più popolare e prolifico del XX secolo, il più amato dal pubblico internazionale, due volte Premio Oscar, autore di oltre 500 colonne sonore indimenticabili.

Il documentario lo racconta attraverso una lunga intervista di Tornatore al Maestro, testimonianze di artisti e registi, come Bertolucci, Montaldo, Bellocchio, Argento, i Taviani, Verdone, Barry Levinson, Roland Joffè, Oliver Stone, Quentin Tarantino, e ancora scene di fiction, musiche e immagini d’archivio.

Il maestro Ennio Morricone

“Ennio” è anche un’indagine volta a svelare ciò che di Morricone si conosce poco. Come la sua passione per gli scacchi, che forse ha misteriosi legami con la sua musica. Ma anche l’origine realistica di certe sue intuizioni musicali come accade per l’urlo del coyote che gli suggerisce il tema de Il buono il brutto, il cattivo, o il battere ritmato delle mani su alcuni bidoni di latta da parte degli scioperanti in testa ad un corteo di protesta per le vie di Roma che gli ispira il bellissimo tema di Sostiene Pereira.

Un’attitudine all’invenzione che trova conferma nel suo costante amore per la musica assoluta, e la sua vocazione a una persistente sperimentazione.

L’uomo dietro l’artista, è “Ennio”, fuori concorso alla 78ma Mostra di Venezia, di cui rappresenta un vertice. In buon ordine (cronologico) e bella copia (la cura stilistica di Tornatore non la si scopre oggi), mette in riga note, pensieri e talking heads – tra gli altri, Bertolucci, Montaldo, Bellocchio, Argento, i Taviani, Verdone, Barry Levinson, Roland Joffè, Oliver Stone, Quentin Tarantino, Bruce Springsteen, Nicola Piovani, Hans Zimmer e Pat Metheny – o, meglio, li mette nel pentagramma: è una partitura musicale il film stesso, e questa ammirevole, sorprendente e al contempo evidente qualità è il dono più grande che Peppuccio ha fatto a Ennio, consustanziando soggetto e supporto.

Si vede il musicista, sopra tutto, si vede la musica. La confidenza tra i due, condensata nella lunga intervista di Peppuccio dorsale al doc, non è esclusiva, ma inclusiva: la sperimentazione, la moglie Maria, la commozione, il padre trombista, tutto si scoglie in un lessico familiare, il maestro e le sue note, le sue composizioni, le sue e nostre emozioni.

Related Articles

Rispondi

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome



ULTIMI ARTICOLI