giovedì, Maggio 9, 2024

Palazzo Reali Vannucci: la bellezza “svelata” per le Giornate del FAI

PISTOIA – Un palazzo storico nel centro di Pistoia, con la sua interessante vicenda architettonica, gli arredi d’epoca, gli affreschi al piano nobile, il piccolo ma prezioso giardino urbano.

Grazie alla cortese disponibilità dei proprietari e all’impegno dei volontari del Gruppo FAI Pistoia – Montagna Pistoiese, nella giornata di domenica 26 marzo, in occasione delle Giornate FAI di Primavera, per la prima volta è stato possibile visitare alcuni spazi interni del palazzo Reali Vannucci, al civico 12 di via Abbi Pazienza.

Alcune immagini degli interni e del giardino di palazzo Reali Vannucci, in via Abbia Pazienza a Pistoia, in occasione della visita guidata del FAI (fotografie di Stefano Di Cecio)

Un’apertura straordinaria e limitata, su prenotazione e riservata agli iscritti all’associazione per la valorizzazione e la tutela del patrimonio culturale e ambientale italiano, che tuttavia ha consentito a un buon numero di visitatori di “scoprire” la storia e le ricchezze artistiche di questo palazzo, ultimo di una lunga serie di edifici storici e palazzi d’epoca nel centro di Pistoia, molti dei quali privati, che nel corso degli anni sono stati resi accessibili al pubblico in occasione delle Giornate del FAI.

È stata quindi un’occasione da non perdere, anche per la stampa, che ha avuto la possibilità di effettuare in anteprima una breve visita degli ambienti interni del palazzo, oggi abitazione privata. Anche se non è l’edificio più “appariscente” di via Abbi Pazienza – la facciata è molto semplice, realizzata in intonaco e pietra serena – il palazzo Reali Vannucci vanta una storia di tutto rispetto, che affonda le radici nell’età medievale: probabilmente proprio a quest’epoca risalgono le strutture preesistenti sulle quali oggi sorge il palazzo, in un’area occupata nel VIII secolo dalla prima cerchia di mura, che in questo tratto presentava un’antica porta da cui passava la strada per la pieve suburbana di Sant’Andrea.

Con il successivo abbattimento della prima cerchia e il riempimento dei vecchi fossati si assiste a una risistemazione urbanistica che porta all’apertura della “Via Nova” – dal 1853 chiamata con il curioso e particolare nome di “via Abbi Pazienza” – lungo la quale, nel corso dell’età moderna, le famiglie nobiliari pistoiesi iniziano a costruire i propri palazzi e le proprie residenze cittadine.

Il palazzo nasce probabilmente intorno alla metà del Seicento per volere della famiglia Celli, e figura nella pianta di Pistoia realizzata nel 1658 da Francesco Leoncini. Palazzo Celli venne ultimato nel Settecento, periodo a cui risalgono i lavori di restauro e di rinnovamento dell’edificio che danno al palazzo gran parte dell’aspetto attuale, e poi cambiò nome forse alla fine del XVIII secolo quando passò alla famiglia Reali Vannucci.

Il palazzo, che si sviluppa su tre piani sormontati da un verone aperto, presenta negli ambienti interni delle decorazioni settecentesche, come è possibile vedere nelle specchiature in stucco, nei finti marmi e nei medaglioni affrescati con scene di rovine romane: si tratta molto probabilmente di “capricci” a gusto dell’ignoto pittore che li ha realizzati, testimoni però di un gusto, assai diffuso di riscoperta e fascino per le grandi vestigia di Roma antica.

Un luogo veramente “segreto”, riscoperto grazie al FAI e ai proprietari che hanno aperto le porte delle proprie abitazioni, consentendo ai visitatori di compiere un breve ma interessante percorso attraverso alcuni ambienti del palazzo, piccolo “scrigno” di tesori d’arte.

L’itinerario di visita, dopo un’introduzione storica sulle vicende urbanistiche del quartiere e architettoniche dell’edificio, passa dall’esterno al vano di ingresso, a cui si accede attraverso un portone rialzato rispetto al livello del marciapiede. Si entra poi nel salone di rappresentanza, ai lati del quale si aprono porte, oggi murate, che un tempo collegavano i vari ambienti del palazzo; sono decorate con specchiature a finto marmo e con i già citati medaglioni con raffigurazioni di rovine romane. Tali interventi artistici, per affinità stilistica e cronologica, sono stati posti in collegamento dagli storici dell’arte con analoghi lavori svolti negli stessi anni presso le vicine fabbriche dell’Oratorio dei Filippini, della Chiesa dei SS. Felice e Prospero e della Biblioteca Fabroniana.

Dopo aver attraversato il piccolo “orto urbano” posto sul retro del palazzo, separato da un muro in pietra dal giardino adiacente alla pieve di Sant’Andrea, l’itinerario si conclude al piano nobile, che presenta locali con affreschi a tema classico e stucchi, anch’essi databili al Settecento. Molto bella e suggestiva la vista del campanile della chiesa che “svetta” al di sopra del muro e delle piante del giardino.

L’apertura in via straordinaria di palazzo Reali Vannucci testimonia ancora una volta l’impegno del FAI per rendere accessibili al pubblico, seppur in maniera limitata, luoghi “nascosti” e poco conosciuti della città, come i palazzi storici privati che celano al loro interno autentici tesori d’arte e di storia.

In occasione delle Giornate FAI di Primavera, inoltre, il Gruppo FAI Pistoia – Montagna Pistoiese ha organizzato visite guidate al complesso “ritrovato” di San Jacopo in Castellare: un altro scrigno di arte medievale, con il lungo restauro, in fase di conclusione, che ha riportato alla luce le strutture altomedievali di una delle chiese più antiche di Pistoia e il prezioso ciclo di affreschi trecenteschi lungo le sue pareti.

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