PISTOIA – L’energia di Jim Kerr e il brit rock dei Simple Minds contagiano una piazza Duomo gremita per una serata di grande musica al Pistoia Blues Festival.
Dopo due anni di ritardo a causa della pandemia la band scozzese, uno dei gruppi più influenti sulla scena rock britannica tra gli anni Ottanta e Novanta, è finalmente pronta per salire sul palco del Blues, per un concerto attesissimo che ha fatto registrare il tutto esaurito.
Un autentico boato ha accolto la band all’ingresso, con applausi speciali per i due “fondatori” e membri storici del gruppo, il frontman Jim Kerr e il chitarrista Charlie Burchill. Fin dalle prime note del concerto la piazza è stata avvolta dalla musica dei Simple Minds e “trasportata” nelle atmosfere degli anni Ottanta, per un viaggio a ritroso attraverso i più grandi successi della band, che ha raggiunto il suo apice tra il 1982 e il 1991 con la pubblicazione di album come “Sparkle in the Rain”, “Once upon a time” e “Street Fighting Years”.
Contaminando una base rock con sonorità synth pop, new wave e post punk, i Simple Minds sono stati tuttavia capaci di sperimentare e rinnovarsi: quarantacinque anni di carriera e oltre sessanta milioni di dischi venduti in tutto il mondo non si raggiungono per caso, a testimonianza anche di una musica di qualità e di una grande energia e passione che Kerr trasmette dal palco durante l’esibizione, da fare invidia a qualche giovane artista che magari dopo un brano di successo si sente già “arrivato”.
Invece i Simple Minds sono “vecchietti terribili”, Kerr lo sa e ci scherza su con una buona dose di autoironia. Il pubblico apprezza, comincia ad alzarsi dalle sedie, e verso metà concerto raccoglie l’invito del frontman ad abbandonare i propri posti e avvicinarsi sotto il palco. “Come on, it’s time to dance!” grida Kerr, e in tanti accorrono trascinati dal ritmo incalzante di un concerto che scorre via rapido con poche pause. Entra poi in scena Sarah Brown, molto più di una semplice voce di supporto per gli ultimi brani, alla quale Kerr lascia spazio per l’esecuzione di due pezzi durante un cambio di vestiario in camerino.
Chiusura in grande stile con tre canzoni che hanno fatto la storia della band: “Don’t You (Forget about me)”, “Alive and Kicking” e “Sanctify Yourself”, a conclusione di una serata emozionante che per quasi due ore ha riportato il pubblico pistoiese a “rivivere” gli anni Ottanta.