venerdì, Aprile 19, 2024

Pistoia dovrebbe ricordare Roberto Barontini ‘intitolandogli un pezzo di sé’

di Francesco Branchetti

Il ciclo incessante della vita ci mette di fronte continuamente a questi aspetti, alla caducità, alla impermanenza. Ma con Roberto, conoscendolo da tanto tempo, c’era quella strana sensazione che potesse essere immortale. Perché davvero qualche persona dovrebbe esserlo, perché qualcuno ci è necessario. Ci è necessario chi ha, come Roberto, quella naturale predisposizione verso il Bene. Io credo profondamente nell’uomo e nella sua capacità di produrre il bene, di lavorare per il bene per contrastare i mali che costellano la vita di ognuno, delle comunità e del mondo.

Roberto Barontini

Da volontario me lo ricordo molto bene come presidente della Croce Verde, da infermiere me lo ricordo in visita ai suoi pazienti nel mio reparto. Si fermava poi a chiedere come andava il tutto nel suo grande interesse per la difesa della sanità pubblica. Da cittadino me lo ricordo nei ruoli che ha ricoperto nelle varie istituzioni dove ha sempre portato contributi importanti.

In ogni cosa che faceva, in ogni luogo che frequentava, per ogni ruolo espresso io posso leggere, posso sentire la costante che esprimeva, quella del Prendersi Cura che comunicava con metodo, sapere, intelligenza, gioiosità come se ogni cosa buona fosse possibile. E’ grande emozione e commozione pensare che una delle ultime uscite in città sia stata per visitare il nostro comitato elettorale in Via degli Orafi oltre che onore per aver avuto spazio nei suoi pensieri.

Voglio anche dire che tutto questo dovrebbe creare un obbligo che è quello della difesa dall’azione più frequente del genere umano: il dimenticare. Allora penso che Pistoia dovrebbe ricordare l’On. dott. Roberto Barontini intitolandogli un pezzo di sé.

E concretamente lo chiederemo

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