martedì, Aprile 23, 2024

Pistoia, un data center nell’area del Dano: la proposta di Cna Toscana centro

di Marcello Paris

PISTOIA – La proposta è stata presentata dalla Cna Toscana Centro nella sede pistoiese in collaborazione con l’Ordine degli architetti e il Distretto rurale vivaistico ornamentale di Pistoia alla presenza del progettista, l’architetto indonesiano Maurice Nio che vive e lavora in Olanda e che sul nostro territorio ha progettato il nuove Museo Pecci di Prato e autore, tra i tanti, di un progetto di Data Center in Olanda.

Alla presentazione del progetto, con Nio, c’erano il presidente dell’Ordine architetti Serena Zarrini, l’ex presidente Paolo Caggiano, i presidenti di Cna Toscana Centro e Area pistoiese Claudio Bettazzi e Massimo Iozzelli.

L’iniziativa rientra nella progettualità che ha preso vita dal Gruppo di co-progettazione Cantiere Ricovery Pistoia costituito nel 2021 con l’intento di elaborare proposte territoriali e programmazione economica regionale per realizzare gli obiettivi del Pnnr.

Il progetto di Data Center ha l’ambizione di creare una infrastruttura per far divenire Pistoia uno degli hub più importanti per il traffico digitale non solo per la Toscana ma tutta Italia.

Il concetto parte dalla constatazione che a fronte dei data center presenti in Europa (147 in Francia, 190 in Germania, 294 nel Regno Unito, 94 in Olanda) in Italia queste strutture sono 55: quindi un gap considerevole che va di pari passo all’inadeguatezza dello sviluppo digitale.

La realizzazione di questo progetto potrebbe proiettare Pistoia nel novero delle città ad alta tecnologia con l’aggiunta di svolgere un ruolo importante nella Transizione Energetica.

Infatti, questo cubo dalla struttura moderna di circa 100.000 metri cubi oltre ad archiviare dati, con l’energia residua necessaria per alimentarlo (si tratta di 20 megawatt, quello olandese è di 60 MW) potrebbe essere impiegata per riscaldare case, imprese e serre.

Cubo data center

I proponenti sono convinti che la realizzazione del progetto farebbe da volano, sarebbe propedeutico, alla connettività ultraveloce sia nel privato che nel pubblico anche questo un punto di arretratezza del Paese.

Ma com’è caduta la scelta su Pistoia. Dopo avere cercato in Europa, dopo l’Olanda,un sito che potesse avere le caratteristiche giuste abbiamo convenuto, dice l’architetto, che l’area del Dano era perfetta per un Data Center perché ha le condizioni urbanistiche per uno sviluppo successivo. ”Infatti – dice Nio – le acque di raffreddamento possono essere utilizzate per tanti altri scopi e poi c’è la vicina centrale elettrica di Terna che può giocare un ruolo importante con poca spesa”.

”Naturalmente – hanno sostenuto i proponenti – questo è un progetto che deve vedere insieme pubblico e privato e colmare quel divario che deriva dall’assenza di idee progettuali innovative che possano incidere sullo sviluppo economico territoriale. Da noi – precisano i rappresentanti di Cna -, ci sono troppi ostacoli che zavorrano lo sviluppo economico e le iniziative imprenditoriali. Serve, hanno concluso, un’azione coraggiosa e condivisa, diversamente non potrà che aumentare il divario rispetto ad altre realtà più organizzate e dinamiche”.

Casualmente questo progetto arriva nel momento in cui si discute della riconversione dell’Area del Dano con prospettive diverse e in contrasto fra Regione e Comune di Pistoia.

Questa proposta del data center potrebbe “tagliare la testa al toro” e far venire meno la contrapposizione politica con una soluzione condivisa al tavolo del confronto.

Su questo abbiamo chiesto il parere all’assessore all’urbanista del comune di Pistoia Leonardo Cialdi e alla consigliera regionale Federica Fratoni presenti alla conferenza stampa.

Entrambi si sono detti convinti, con sfumature diverse, che questa proposta può essere un buon terreno di confronto.

Cialdi dice che la proposta della Regione di una discarica per lo smaltimento di carta e cartone non ha senso né prospettive. ”Noi – continua Cialdi – abbiamo detto che se discarica deve essere che sia per gli sfalci dei vivai dai quali si può ricavare cippato e terriccio senza residui. Ma se c’è la possibilità di far diventare quell’area qualcosa di diverso, ben venga. Naturalmente, ha concluso, questo è un progetto da approfondire anche se da quanto ho potuto leggere mi sembra interessante; ci confronteremo con la Regione”.

Fratoni dichiara che prima di tutto c’è da fare chiarezza su che destinazione l’Amministrazione vuol dare a quell’area. ”Poi – aggiunge – un progetto come questo è un’opportunità essenziale per la città quindi serve mettersi intorno ad un tavolo per tutte le opportune verifiche sia su quell’area sia su altre alternative possibili perché l’interesse è quello di attrarre investimenti da trattenere in città per le ricadute positive che possono avere. Comunque – afferma – tutto va affrontato valutando tutte le esigenze con la migliore armonizzazione senza affrontare i problemi un pezzo alla volta”.

Noi seguiremo l’evolversi del contenzioso , l’impatto del progetto Data Center con la politica e le categorie economiche, e ve ne daremo conto.

Nel pomeriggio è arrivata anche la replica del sindaco Alessandro Tomasi, in cui si dice soddisfatto della proposta presentata che, a quanto dichiara, seguirebbe la prospettiva dell’Amministrazione di favorire lo sviluppo economico della città. ”A Pistoia – dichiara in una nota stampa – abbiamo pochissime aree servite da infrastrutture, tra queste c’è proprio quella del Dano, che è quindi strategica per la nostra città, per il suo sviluppo e per l’occupazione. Questa area è su un’arteria principale ed è interamente pubblica: è per questo che qui possiamo davvero decidere il futuro rispetto alle aree private. In questo momento – prosegue il primo cittadino – siamo nella fase di pianificazione strutturale e urbanistica e deve essere la città a decidere, non certo la Regione o l’Ato”.

Alessandro Tomasi

Tra le proposte che l’Amministrazione sarebbe disponibile ad ascoltare, sicuramente resta fuori quella di un impianto per la carta. ”Non ci faremo imporre le scelte di altri – prosegue il Sindaco – Di sicuro lì non permetteremo la realizzazione di un centro per la carta. Quell’area, lo ripeto, è fondamentale per la città e dovrà essere destinata allo sviluppo economico. Il tema di discussione è proprio quello emerso stamani e non quello sull’impianto della carta sì o no. Per noi quello non è un tema di discussione. L’unica vera discussione che si può fare per il futuro della città, per il suo sviluppo economico è quella iniziata stamani. Bene, quindi, che si parli di idee e di proposte perché è proprio su queste che si basa la pianificazione del territorio. Queste – conclude Tomasi – sono anche le motivazioni per le quali abbiamo chiesto ad Ato e ad Alia di occuparsi della bonifica dell’area, restituendola così alla nostra città”.

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