venerdì, Aprile 19, 2024

Rock, ospiti e impegno civile: Piero Pelù si esalta nella “sua” Firenze

FIRENZE – Una serata all’insegna del rock n’roll, per stare insieme tra bravi “ragazzacci”, ma anche per accogliere sul palco vecchi e nuovi amici e affrontare temi “caldi” dell’impegno civile.

Piero Pelù sceglie l’Ultravox Arena all’interno del Parco delle Cascine di Firenze per chiudere il suo tour estivo “Gigante Live”, dando vita a un concerto-show di oltre due ore che vuole essere allo stesso tempo un viaggio “a ritroso” tra i più importanti successi della sua carriera da solista, una festosa rimpatriata con Firenze e il suo pubblico nell’anfiteatro di “casa” e un’occasione per dare voce a questioni e problemi di stringente attualità.

La performance del cantautore fiorentino è introdotta e preceduta dall’esibizione dei Manitoba, giovane duo toscano che negli ultimi anni sta emergendo e si sta segnalando come una delle novità più interessanti sulla scena musicale indie rock italiana. Ma i Manitoba sono solo i primi di un lungo elenco di ospiti che Piero Pelù fa salire sul palco in vari momenti del concerto.

Piero Pelù in concerto (foto di Andrea Capecchi)

C’è Andrea Appino, frontman del gruppo pisano The Zen Circus, con il quale Pelù ha scritto la canzone “Fossi foco” (evidente richiamo alla poesia dell’Angiolieri) che i due eseguono insieme dal vivo, in un alternarsi e intrecciarsi di voci. C’è la Bandabardò, legata a Piero da un vecchio e solido rapporto di amicizia, che dedica un omaggio a Enrico “Erriquez” Greppi, storico leader e chitarrista del gruppo, recentemente scomparso.

Ci sono infine tre rappresentanti degli operai dell’azienda Gkn di Campi Bisenzio, balzata nelle ultime settimane nelle pagine di cronaca dei giornali per il tentativo dei vertici aziendali (al momento scongiurato dalla sentenza del tribunale fiorentino) di licenziare più di quattrocento operai che da anni lavorano in una delle industrie meccaniche dell’indotto automobilistico.

“Non stiamo lottando per salvare il nostro posto di lavoro – sottolineano gli operai – ma per affermare un principio, perchè con la crisi dovuta alla pandemia già in troppi, nell’assordante silenzio generale, hanno perso il proprio lavoro”.

Una lotta condotta al grido di “insorgiamo!” alla quale Piero Pelù si è subito unito con convinzione, ricordando anche i sacrifici e i “tagli” che hanno subìto i lavoratori del mondo dello spettacolo, nella speranza – espressa dal cantante in un linguaggio colorito – di una ripresa a pieno regime dei concerti, al massimo della capienza dei posti disponibili all’aperto e al chiuso.

La vertenza Gkn non è stata l’unica questione che Pelù ha voluto sottoporre all’attenzione del suo pubblico. Da sempre impegnato sui temi civili e sociali, il cantautore ha fatto propria la battaglia condotta da Greta Thunberg e il movimento “Fridays for Future” contro il cambiamento climatico: a chi lotta per un mondo più “verde” ha dedicato il brano “Picnic all’inferno”, che suona anche come un severo monito ai grandi della Terra per invertire la rotta nel segno di uno sviluppo più equo e sostenibile. Altro tema affrontato, ricordando Gino strada, è stato il problema della vendita di armi da parte dell’Italia ad altri “Stati canaglia”, come l’Arabia Saudita, che le utilizzano per calpestare i diritti umani e fomentare conflitti civili nei Paesi confinanti.

Impegno ambientale, politica, temi del lavoro, ma anche tanta ironia, battute con il pubblico, risate, la gioia di essere tornati nuovamente a casa dopo un lungo viaggio. Ed è proprio un “lungo viaggio” musicale quello proposto da Pelù nel corso della serata, attraverso i pezzi più importanti e significativi di vent’anni di carriera da solista, ma con alcune “incursioni” nel repertorio dei Litfiba, la storica band di Pelù e Renzulli.

Dai singoli tratti dall’ultimo album “Pugili fragili”, uscito lo scorso anno – come “Gigante”, “Nata libera”, “Luna nuda” – ai grandi successi dei primi anni Duemila come “Prendimi così”, “Dea musica”, “Bomba boomerang”, l’applauditissima “Regina di cuori” e la scatenante “Toro loco”.

Pelù salta, balla, si scatena, verso la fine dello show libera tutta la sua energia. “That’s rock n’roll, ragazzacci!” è il suo saluto all’affezionato pubblico di casa, impaziente di tornare presto a scatenarsi in parterre senza più sedie e distanze.

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