FIRENZE – L’impatto potenziale ed attuale dell’innovazione digitale sull’ecosistema culturale, i cosiddetti Not fungible token, ovvero i certificati di ‘proprietà” sulle opere digitali, e le tematiche correlate sono temi fondamentali con i quali si dovranno confrontare tutti gli attori del sistema culturale italiano, per non rischiare di trovarsi in ritardo rispetto ad altri settori. Per questo, insieme con il mio collega Lattanzio, abbiamo disposto un’indagine conoscitiva approfondita che è stata prontamente incardinata in commissione Cultura alla Camera” lo dichiara Rosa Maria di Giorgi, presidente gruppo PD in commissione cultura della Camera.
“Sono particolarmente soddisfatta anche per la buona accoglienza della proposta da parte di tutti i gruppi parlamentari, segno di una maturità delle nostre istituzioni” sottolinea Di Giorgi.
Che aggiunge: “”L’indagine, attraverso la comprensione della tecnologia blockchain e degli Nft e partendo dal lavoro di analisi svolto dal MiC e dal Mise, si soffermera’ sulle istituzioni culturali italiane che hanno inglobato e fatto propria una policy digitale innovativa attraverso nuovi concetti di mostre e interazione col pubblico”.
“Al fine di disporre di un quadro affidabile sulla materia, saranno auditi prima i rappresentati della Commissione esperti di Blockchain del Mise, del MiC, della Direzione Nazionale Musei, del Comitato tecnico-scientifico per i musei e i componenti della Digital Library. Poi si procedera’ alle audizioni dei direttori di alcuni musei italiani che hanno approcciato al mondo della cripto art, degli esperti di settore e di artisti, accademici e rappresentanti delle istituzioni culturali che promuovono la rivoluzione digitale nel mondo della cultura. Per giungere alla necessaria regolamentazione del settore sara’ utile comprendere in che misura e a quali condizioni l’uso del sistema di tokenizzazione e delle nuove tecnologie digitali ha delle potenzialita’ sull’intero ecosistema culturale italiano” conclude Di Giorgi.
