giovedì, Aprile 25, 2024

Un giro del mondo in musica con le storie di bambine e donne “ribelli”

PISTOIA – Il mondo in una orchestra, con una voce che ti accompagna e ti guida in un giro del globo in musica, tra passioni, visioni, sentimenti, malinconia, solitudini, allegria e ricerca della libertà.

E’ “Storie della Buona Notte per Bambine Ribelli” messo in scena alla Fortezza Santa Barbara dall’Orchestra Multietnica di Arezzo e da Margherita Vicario.

Una trasposizione teatrale dell’omonima opera di Elena Favilli e Francesca Cavallo ideata e promossa da Argot Produzioni, Officine della Cultura e Progetto Goldstein, in collaborazione con Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini.

Margherita Vicario e l’Orchestra Multietnica di Arezzo (foto di Andrea Capecchi)

Cento storie di donne, alcune personaggi pubblici ed eroine, altre solo semplici persone, che, guidate dai loro sogni e dal loro coraggio, hanno ottenuto conquiste e diritti prima negati. Storie  di migrazioni e di sacrifici, insomma. E la cantautrice romana Margherita Vicario conduce il pubblico su questi percorsi, talvolta difficili, con leggerezza e ironia, accompagnata dall’Orchestra Multietnica di Arezzo, diretta da Enrico Fink.

Il racconto parte da Laskarina Bouboulina che al comando dei suoi pescherecci liberò la Grecia alla fine del 1700. “Donne non molto conosciute – spiega Margherita – ma che hanno fatto conquiste importanti per i loro diritti”. Come Harriet Tubman, schiava lei stessa, che riuscì a liberare molte sue compagne dalla schiavitù e lottò per il diritto di voto alle donne negli Stati Uniti. Sulle note di “Bartali” di Paolo Conte, la conduttrice ci porta poi al seguito di Alfonsina Strada, la prima donna a partecipare al Giro d’Italia.

Ma il racconto delle storie è incalzante. Da Josépine Baker, cantante e ballerina, che divenne spia francese nella seconda guerra mondiale, alle sorelle Mirabal, che si batterono contro il dittatore della Repubblica Domenicana, Trujillo e furono assassinate. Poi Kate Sheppard che, alla fine dell’800 fece della Nuova Zelanda il primo paese al mondo dove le donne possono votare. Infine, un’altra dolorosa e toccante storia di migrazione al femminile: quella di Yusra Mardini nuotatrice siriana, fuggita dalla guerra nel suo paese, attraverso il mare fino a Lesbo, poi arrivata in Germania, che ha partecipato a due Olimpiadi.

Un momento dello spettacolo (foto di Andrea Capecchi)

Un viaggio impegnativo attraverso queste vite, che Margherita Vicario e l’OMA rendono, a volte piacevole, altre intenso, con la loro musica.  

Ed è così che la cantautrice romana ci prende per mano con le sue “Abaué” e “Pina Colada”, Paola Scoppa ci trascina nella malinconia di “Todo Cambia”, Leila Sampaoli nel soul di Nina Simone, mentre il libanese Emad Shuman ci conduce nelle suadenti melodie mediorientali.  

Uno concerto-spettacolo che è una migrazione, nel nome dei diritti delle donne. Alla fine, ti sembra di aver fatto il giro del mondo, pur non essendoti mosso di un millimetro.

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