di Andrea Mori
FIRENZE – “Il disturbo bipolare può essere gravissimo o può essere facilmente gestibile” – parole queste dello psichiatria psicoterapeuta Andrea Cicogni (Usl Toscana Centro Firenze Q5), e pronunciate durante l’intervento al convegno ‘Around bipolar world’, organizzato dall’associazione culturale no-profit gli “Sbipolati” col patrocinio del Comune di Firenze. Presente per i saluti ufficiali, infatti, l’assessore alle Politiche sociali Sara Funaro.
Una giornata pensata per far conoscere i disturbi bipolari e i percorsi di cura da intraprendere, con anche l’obbiettivo di eliminare lo stigma attraverso una corretta informazione.
Partiamo allora da una definizione di quello di cui stiamo parlando: “Sono una famiglia di disturbi mentali ad andamento cronico e spesso severo, caratterizzati dalla presenza di episodi di alterazione dell’umore di natura depressiva, maniacale o ipomaniacale e mista” (Saettoni, Iazzetta e Lari, 2021).
Detto in maniera assolutamente non scientifica, ma che è utile per intendersi, possiamo dire che chi vive con questo disturbo ha a che fare con un umore che lo può rendere, per esempio, estremamente felice un giorno e quello seguente estremamente triste, tanto da fargli sperare di morire (se non tentare). Quindi non sono regolari cambiamenti dell’umore come quelli che hanno le persone “normali”; chi si trova in uno stato maniacale può arrivare a compiere delle vere e proprie follie.
Ad intervenire il dr. Cicogni, la psicologa psicoterapeuta Stefania Iazzetta (Centro clinico di psicoterapia cognitivo Firenze e Grosseto, docente e didatta Scuola di psicoterapia cognitiva, nonché presidente dell’associazione gli “Sbipolati”), la psicologa psicoterapeuta Alessandra Fini (Usl Toscana Centro Prato) insieme alla psichiatra psicoterapeuta Sara Masetti (Usl Toscana Centro Prato). Infine, a chiudere, gli interventi della psicologa psicoterapeuta Lisa Lari (Centro clinico di psicoterapia cognitivo Grosseto, docente e didatta Scuola di psicoterapia cognitiva) e della psichiatra Nadia Iovieno (Usl Centro Toscana Centro Firenze Q5).
Stefania Iazzetta chiarisce subito la questione del “psicofarmaci sì o psicofarmaci no ai pazienti con disturbo bipolare”: “La terapia farmacologia è strettamente necessaria e imprescindibile perché il disturbo ha una componente biologica – tuttavia, prosegue la dottoressa – va considerata l’importanza che possono avere gli interventi di psicoeducazione (interventi socio-sanitario che consistono nell’esporre in modo chiaro, semplice, didattico, possibilmente interattivo e soprattutto concretamente utili, le informazioni e le istruzioni per prevenire ed affrontare appropriatamente disturbi mentali e disagi di natura psicologica ed interpersonale ndr.) e psicoterapici di orientamento cognitivo comportamentale. Sempre di più infatti – prosegue la psicologa psicoterapeuta – risultano importanti degli interventi che vadano a lavorare anche sul contenuto della mente dei pazienti. La psicoterapia, soprattutto quella a indirizzo cognitivo comportamentale ha un ruolo di rilevanza sempre maggiore nel trattamento del disturbo bipolare.”
Il dottor Andrea Cicogni – riferendosi all’associazione gli ‘Sbipolati’ – ha voluto ringraziare “il gruppo di persone, pazienti e operatori che ha dato luogo a questa iniziativa. Pazienti esperti nel vero senso della parola che hanno sviluppato una passione per il racconto delle loro storie e di come questo li abbia aiutati: si parla infatti di medicina narrativa – dice lo psichiatra – nel senso che le storie curano e aiutano ad uscire da situazioni difficili”.
Quello a cui il dottore si riferisce è “Piccola Grammatica Bipolare”, un piccolo libro al cui interno sono raccolti i vissuti, i pensieri e le emozioni di persone con disturbo bipolare, dei loro familiari e degli operatori (psicologi, psicoterapeuti e psichiatri), che li hanno accompagnati nel duro percorso che va dalla diagnosi alla presa di consapevolezza e conoscenza del disturbo, alla sua cura, per ritornare ad essere padroni della propria vita”. Piccolo libro scritto proprio da gli “Sbipolati”.