giovedì, Marzo 28, 2024

Arresti nei Comuni di Pescia e Uzzano. Rifondazione: occorre una riflessione

Nei giorni scorsi, ampio spazio è stato dato sulla cronaca locale e regionale alle indagini effettuate da parte della Magistratura e che ha individuato un sistema di tangenti per aggiudicarsi le gare di appalto nei comuni di Pescia ed Uzzano. A Pescia sono emersi 11 appalti truccati ed a Uzzano altri 14 ed indagate 42 persone tra la Toscana e l’Emilia Romagna. Gli appalti in questione riguardavano opere per cui era possibile l’affidamento diretto, comprese le spese per la cosiddetta “somma urgenza” che, spesso, nel nostro territorio ha riguardato i lavori di ripristino e manutenzione a causa di eventi calamitosi.

Non vogliamo qui citare nomi di persone o ditte indagate, non è nostro compito puntare il dito o condannare chi ancora non è stato giudicato nelle sedi opportune; vogliamo invece portare alla luce come tali comportamenti criminosi siano totalmente distanti dalla salvaguardia del “bene comune” dal comportamento etico e morale di funzionari pubblici che invece sarebbero deputati alla salvaguardia di beni e servizi per la popolazione.

Il ruolo politico spesso viene sminuito; nel tempo, proprio per evitare interventi inopportuni della politica sulla macchina comunale, è stato fatto divieto di intervenire sulle decisioni di funzionari e dirigenti impedendo di fatto però anche un controllo sull’operato degli stessi. Quindi non meravigliamoci se i Sindaci ammettono di non essersi accorti di niente, non ci meravigliamo se non hanno supervisionato il lavoro dei propri funzionari perché non lo possono fare.

Ribadiamo quindi che i Sindaci dei Comuni in questione non sono implicati nella vicenda prima esposta.

Come Partito della Rifondazione Comunista comunque ci sembra doveroso fare delle considerazioni in merito: la macchina comunale non ha funzionato, non è stata in grado di controllare ciò che avveniva nei propri uffici, non è stata in grado di prevenire e impedire comportamenti criminosi.

Il controllo della macchina comunale può e deve essere effettuato, ma non può essere solo un elemento tecnico; se vi è una sinergia tra il ruolo politico sia esso di maggioranza o di opposizione e i cittadini tutti, è possibile tutelare i nostri beni comuni. Per questo la politica deve, secondo i nostri principi, lavorare per invertire la tendenza disgregativa in atto da tempo e rigenerare la cosiddetta democrazia partecipativa per dare vita a soluzioni coerenti con i bisogni, diritti ed aspirazioni sociali.

Rifondazione Comunista, Circolo di Pescia

Rifondazione Comunista, Federazione di Pistoia

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