venerdì, Marzo 29, 2024

Camorra salernitana a Firenze, bloccato il clan in ascesa

FIRENZE – “Grazie a questa operazione abbiamo impedito che questa propaggine della camorra salernitana della zona di Nocera Inferiore potesse estendere i suoi tentacoli nella città di Firenze” ha spiegato in conferenza stampa il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo.

L’attività di indagine è iniziata dal monitoraggio della cosca Cuomo, clan camorristico che opera nell’agro nocerino-sarnese e che già era stato colpita da altre indagini svolte in Campania e che nel 2021 avevano portato all’arresto di 46 indagati. E dal monitoraggio gli investigatori hanno ricostruito le mosse di una compagine camorristica che aveva in qualche modo tentato di infiltrare il territorio toscano stabilendosi a Firenze.

L’attentato al clan camorristico a Firenze

E le indagini hanno dimostrato che dalla possibilità di ottenere i finanziamenti a causa del Covid, un gruppo criminale era arrivato a Firenze dalla provincia di Salerno: la base operativa del clan, con ai vertici due fratelli salernitani, era una pizzeria a Firenze acquisita a marzo 2020, nel pieno periodo di pandemia. I due fratelli, grazie a dichiarazioni dichiarazioni false, erano riusciti ad ottenere contributi a fondo perduto e finanziamenti con garanzia statale per 32mila euro, sfruttando le previsioni normative della decretazione emergenziale Covid 2020 in tema di misure a sostegno delle imprese in difficoltà.

La pizzeria era la sede dove, quasi quotidianamente, i membri dell’associazione criminale tenevano i loro incontri. E i proventi erano reinvestiti, sia nella città di Firenze che a Nocera Inferiore autofinanziando il nuovo clan camorristico locale (ex art. 416 bis). Ma anche supportando i sodali, ancora presenti nel territorio d’origine e coinvolti in una faida con un clan rivale.

Durante le indagini c’è stato anche un attentato davanti pizzeria fiorentina gestita dagli indagati il 24 dicembre 2020. Un attentato consumato a causa da una faida intercorsa tra il gruppo criminale e un’altra compagine che opera in territorio campano: due emissari del clan avverso erano arrivati a Firenze e avevano posizionato una bomba carta provocando danni al ristorante.

I reati contestati agli indagati

I reati contestati agli indagati sono quelli di associazione a delinquere con l’aggravante mafiosa per aver agevolato il clan camorristico, presente nella provincia di Salerno. L’associazione era finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, ricettazione, furto, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco ed esplosivi, violazione della normativa in materia di immigrazione, all’indebita percezione di erogazioni pubbliche, nonché al riciclaggio e al reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.

Dodici misure cautelari

Il giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze, Antonio Pezzuti, ha disposto 12 misure cautelari, di cui 7 in carcere, 3 ai domiciliari e 2 provvedimenti di interdizione dall’esercizio di attività professionali (un commercialista e un consulente del lavoro studi a Prato e in Nocera Inferiore (Salerno)

Il gip del Tribunale dei Minorenni di Firenze, Eugenia Di Falco, su richiesta del Procuratore Capo della locale Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni, Antonio Sangermano, ha anche disposto la misura del collocamento in comunità nei confronti di un minore.

L’operazione.

E’ l’operazione di Polizia e Guardia di Finanza diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia fiorentina e coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia, diretta dal Procuratore Capo Giuseppe Creazzo, nel capoluogo toscano e in alcune località delle province di Salerno, Prato, Latina, Verona e Potenza.

I provvedimenti sono stati adottati all’esito di indagini coordinate dal Sostituto Procuratore Distrettuale di Firenze Leopoldo De Gregorio ed eseguiti congiuntamente dalla Squadra Mobile della Questura di Firenze e dal Gico (Gruppo di Investigazione sulla Criminalità Organizzata) della Guardia di Finanza di Firenze, in collaborazione con il Servizio Centrale Operativo, con le Squadre Mobili di Salerno, Potenza, Verona, nonché con lo Scico e con i Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Salerno, Prato e Latina.

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