venerdì, Aprile 19, 2024

Coldiretti, bilancio anno agrario: tiene l’occupazione ma preoccupa il caro prezzi

PISTOIA – Un risparmio previdenziale di oltre 5 milioni di euro ha permesso alle aziende agricole pistoiesi di mantenere i livelli occupazionali precovid, nonostante l’emergenza sanitaria e l’ulteriore incertezza dettata dai cambiamenti climatici. È la stima di Coldiretti Pistoia, contenuta nel Bilancio dell’annata agraria diffuso in occasione della 71esima  Giornata provinciale del Ringraziamento, in programma Domenica 28 novembre 2021 a Monsummano Terme, in Piazza Giusti a partire dalle 9.

Raccolta in campo

Una giornata di festa e di riflessione che dal 1951 viene celebrata dalla Coldiretti in tutta Italia, promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana (Cei), per rendere grazie per il raccolto dei campi e per chiedere la benedizione sulla nuova annata.

La Giornata del Ringraziamento vuole portare  al centro di tutte le comunità il settore agricolo, i suoi valori e le sue tradizioni; con il suo profondo significato è parte indelebile delle radici e della storia della Coldiretti. Oltre alla Santa Messa, nella splendida Basilica SS. Maria della Fontenuova, e alla tradizionale benedizione dei mezzi agricoli, a cominciare dai trattori, ci sarà la lezione di eduzione alimentare per i bambini, tanti palloncini, i produttori Campagna Amica coi loro prodotti a cominciare dall’extravergine di oliva in occasione della Festa dell’Olio 2021: sarà degustato il nuovo Evoca Toscano IGP, l’olio nato da tanti piccoli produttori. E poi, la premiazione dei Benemeriti, imprenditori agricoli che hanno fatto la storia della Coldiretti e dell’agricoltura pistoiese.

IL BILANCIO DELL’ANNATA AGRARIA. La Giornata del Ringraziamento come tradizione è anche occasione di bilanci sull’annata agraria. Un’annata in chiaroscuro per l’economia agricola pistoiese, fortemente condizionata dall’emergenza covid e dalle bizze meteorologiche conseguenza del cambiamento climatico in atto. 

A preoccupare per il futuro è il rincaro delle materie prime con conseguente aumento dei costi di produzione, sia la tendenza in rialzo dell’inflazione, che porta ad un calo dei consumi.

Di positivo c’è la tenuta dell’occupazione nel settore agricolo, favorita  da una intuizione di Coldiretti fatta propria dal Governo per fornire uno strumento agile ed immediato per dare sollievo anche finanziario alle aziende.

DECONTRIBUZIONE BENEFICA. Si tratta della decontribuzione previdenziale stimolata da Coldiretti appena scoppiata la pandemia. “Abbiamo calcolato –spiega Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia– che i provvedimenti che hanno ridotto, rinviato o annullato i versamenti previdenziali Inps per i datori di lavoro e per gli imprenditori agricoli autonomi (IAP e Coltivatori diretti) hanno lasciato nelle casse delle aziende agricole pistoiesi oltre 5 milioni di euro, un risparmio medio del 50%”. La stima riguarda i risparmi sui contributi Inps per dipendenti e imprenditori agricoli tra l’inizio dell’emergenza covid e l’inizio del 2021. 

Risparmi per le aziende che hanno permesso la continuità produttiva ed il mantenimento dei livelli occupazionali, con tendenze positive anche se si lamenta la difficoltà a trovare professionalità specializzate, soprattutto nell’ambito del florovivaismo. Occorrerà trovare formule innovative di alta formazione per esperti in campo.

Benefici, anche se con minore impatto, hanno portato le misure sostegno al reddito delle imprese agricole (decreti ristori). “Nella nostra provincia ciò ha permesso alle imprese di continuare ad operare, e di cogliere le opportunità di crescita che si sono create”.

LE GELATE. L’annata agraria è stata caratterizzata da un evento straordinario ad aprile, con le gelate che hanno portato le temperature notturne sottozero, con conseguenze importanti su diverse produzioni tipiche del pistoiese. A cominciare dal vino che ha visto il dimezzamento della produzione di uva a causa della gelata che ha ‘seccato’ i germogli. Un fenomeno atmosferico che ha coinvolto l’intero patrimonio viticolo pistoiese che si estende su 1200 ettari. Malissimo i vitigni a bacca rossa (Sangiovese e Merlot), un po’ meglio per i bianchi (Trebbiano e Malvasia).

La gelata ha danneggiato pure le piante ornamentali che hanno reso invendibili nell’immediato photinie, evonimi e allori. Ed il gelo ha ‘bruciato’ piante da orto, anche quelle sotto serra, e alberi da frutto. La gelata, poi ha messo in ginocchio i produttori di miele con riduzioni per alcune produzioni di oltre il 50%. A Pistoia gli apicoltori sono circa 470  tra operatori professionali e hobbisti con un patrimonio di circa 8500 alveari.

L’OLIO. La situazione climatica primaverile ed estiva ha reso ‘horribilis’ anche la stagione dell’olio di oliva. Dopo uno straordinario 2020, la raccolta di olive sui 7000 ettari ad uliveto nel 2021 ha visto un crollo della produzione di oltre il 50%, con punte dell’80%. E con un fenomeno preoccupante: tante piccole aziende, e molti hobbisti, hanno del tutto rinunciato alla raccolta, e pure diversi piccoli frantoi non hanno aperto i battenti, vista la scarsa quantità di olive da lavorare. Per contro, vista anche l’assenza della mosca olearia la qualità dell’olio extravergine si preannuncia di notevole livello. Sin da ora è però necessario affrontare il problema dell’abbandono degli oliveti, in particolare in collina dove una corretta gestione del territorio permette di ridurre le conseguenze del dissesto idrogeologico.

ECCESSO ANIMALI SELVATICI. Un fenomeno che sta interessando l’intero comparto agricolo, e non solo, è l’eccesso di animali selvatici che continuano a rendere difficile o impossibile la vita di tante aziende agricole. Nel 2021 abbiamo registrato una importante novità regolamentare di Regione Toscana che permette agli agricoltori con porto d’armi, e sotto il controllo della Polizia Provinciale, di poter autotutelarsi uccidendo selvaggina che crea danni a coltivazioni ed allevamenti, oltre a rendere pericolosa la circolazione stradale.

Nonostante il riconoscibile impegno di Regione Toscana, Atc e Polizia Provinciale siamo ben lontani dal portare il numero di selvatici entro limiti fisiologici. Le specie in eccesso sono molte: piccioni, cinghiali, caprioli, istrici, cervi e tra le altre le minilepri, che tanti danni provocano agli impianti di irrigazione goccia a goccia nei vivai pistoiesi. Il problema non potrà essere risolto se non cambia il quadro normativo nazionale, con la modifica della legge 157/92 che risale a 30 anni fa ed è ormai anacronistica nell’affrontare la straordinaria situazione attuale.

AGRITURISMI. Dopo un anno da dimenticare, nel 2021 sono ripartiti gli agriturismi, a Pistoia sono 224 le strutture che offrono 2.200 posti letto, che durante il periodo estivo hanno restituito anche nel pistoiese un po’ di relax e cibo genuino alla clientela. Strutture che si sono attrezzate per rispettare tutte le prescrizioni dettate dal perdurare delle misure di prevenzione. Un aumento di costi solo parzialmente compensato dal ritorno della clientela e da qualche contributo arrivato dai vari decreti ristori. Preoccupa la possibile ripartenza dei contagi che imporrebbe misure restrittive anche all’attività agrituristica.

FLOROVIVAISMO. È il settore principe dell’agricoltura pistoiese.

Il polo floricolo pesciatino sta vivendo anni da montagne russe, per cause strutturali e per gli effetti del covid. Si è passati dalla distruzione delle produzioni nella primavera 2020, al ‘sold out’ con aumento anche dei prezzi in occasione della ricorrenza dei defunti 2021, tradizionalmente uno dei momenti dove si realizza una quota importante di fatturato annuo. Preoccupa il rischio della riduzione di produzione da parte degli operatori, vista la costante incertezza dettata dal perdurare dell’emergenza covid.

PIANTE ORNAMENTALI BOOM. Per quanto riguarda la produzione e vendita di piante ornamentali è boom.

Se a inizio pandemia si prefigurava un disastro totale, i vari lock down e le preoccupazione per  i mutamenti climatici hanno prodotto un grande rimbalzo nella domanda di piante. Un boom confermato anche oggi dal livello di domanda prenatalizia degli alberi di natale, che a Pistoia sono di ottima qualità. Le prime  stime Coldiretti indicano una crescita della domanda a doppia cifra, anche del 20/30% per alcune realtà.

“Il nostro polo produttivo –spiega Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia- già risente positivamente degli effetti del Green deal a livello europeo. L’export è aumentato nel primo trimestre 2021 del 39,2%. Con le esportazioni che hanno già superato i livelli precovid”. Si preannuncia un periodo di domanda intensa per i prossimi anni, con due preoccupazioni: gli straordinari aumenti delle materie prime che stanno colpendo in modo significativo tutti i fattori produttivi della filiera del florovivaismo, a cominciare dal costo energetico che si ripercuote con l’aumento del costo dei trasporti e dei costi dei carburanti e dell’energia elettrica e la tendenza in rialzo dell’inflazione, che rischia di portare ad un calo dei consumi.

Nel prossimo futuro, per far fronte alla rinnovata crescente richiesta, occorrerà aumentare la produzione per mantenere il ruolo di principale piazza produttiva europea, e non lasciare che altri poli florovivaistici, in particolare stranieri, occupino il mercato con piante di minor qualità, rendendo non competitive le aziende pistoiesi. A questo riguardo sarà necessario investire di più di quanto si è fatto fino ad ora in ricerca e innovazione per rendere sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale il settore.

“L’agricoltura pistoiese è forte, il nostro settore primario vale un quarto del Valore aggiunto agricolo dell’intera Toscana. Coldiretti è impegnata a tutti i livelli a dare sostanza concreta alle prospettive di sviluppo sostenibile, economico ed ambientale, alle 3200 imprese che operano a Pistoia–dichiara Fabrizio Tesi-. Tuteliamo tutte le aziende agricole, grazie all’articolazione della nostra associazione a Roma, Bruxelles e Firenze. Veniamo da un anno molto particolare dove si intersecano le gioie per lo scampato pericolo ed i timori per il futuro -sintetizza il presidente di Coldiretti Pistoia-. Con la certezza che dovremo accettare una serie di conseguenze che il Covid ha lasciato. Ma, come tutte le crisi, l’emergenza pandemica porterà ed ha portato con sé anche opportunità di rinascita e crescita che dovremo saper cogliere”.

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