giovedì, Marzo 28, 2024

Donata al Fedi Fermi invenzione di Giancarlo Innocenti, genio pistoiese della tecnica

di Marcello Paris

PISTOIA – Una donazione che celebra la memoria e l’ingegno di un pistoiese “curioso” in un luogo, l’Istituto Tecnico Fedi-Fermi di Pistoia, dove più che in altri può essere apprezzata l’inventiva e la genialità.

La cerimonia della donazione stamani al Fedi-Fermi (foto G. Fedi)

Da oggi l’innovativo “congegno”, brevettato circa cinquanta anni fa e per trenta anni rimasto in esercizio, fa bella mostra di sè nell’atrio della scuola. Si tratta del meccanismo che riporta in modo automatico l’ascensore al piano in caso di mancanza di elettricità.

Fu ideato e costruito da un pistoiese, Giancarlo Innocenti, nato per la tecnica e l’elettronica. Persona curiosa e dall’inventiva facile il cui motto era: conoscere. Per gli amici era “Scintilla”, per la sua dimestichezza con l’elettricità.

Era nato a Pistoia nel 1929 e fin dall’infanzia i suoi divertimenti, hobby diremmo oggi, erano i motori e il loro funzionamento che poteva vedere, e talvolta toccare, allo scalo ferroviario di Pistoia grazie al padre ferroviere.

Un altro momento della iniziativa di stamani

Le sue precoci ricerche e intuizioni lo portarono a costruire un economizzatore di carburante per autoveicoli: l’oggetto dosava il carburante, in base alla depressione che si creava nel carburatore. Il sistema venne provato, con successo, su una FIAT Topolino “A” e successivamente fu invitato a provare l’economizzatore sull’anello dello stabilimento FIAT del Lingotto per poi essere brevettato e commercializzato su scala nazionale. Ma la vecchia passione per la meccanica e locomotori lo portò a studiare e mettere a punto un principio per il sistema frenante dei convogli che aprì la strada alla realizzazione di un congegno con tecnologia oleodinamica che venne montato sul locomotore conosciuto come “La Tartaruga”, e che ancor oggi è un sistema frenante all’avanguardia.

Negli anni successivi perfezionò i suoi studi sull’elettrocoagulazione, l’evoluzione del bisturi elettrico. Poi Inventò la resistenza per le termocoperte ancor oggi usata per gli scaldaletto, o scalda sonno.

Ma l’idea, per la quale siamo qui oggi ed è l’oggetto della donazione, nata da un’esperienza personale, fu dispositivo di emergenza per ascensori che in caso di arresto improvviso della cabina l’avrebbe riportata al piano in modo del tutto automatico. Era il 1965. Il congegno era costituito da un quadro di distribuzione a bassa tensione ed a corrente continua alimentato da batterie ricaricabili a 24 Volt. In caso di blocco, il congegno entrava automaticamente in funzione per mezzo di un circuito elettrico, collegato ad un motore che forniva l’energia meccanica per riportare la cabina al piano.

Fu considerata l’invenzione del secolo di cui si occupò tutta la stampa nazionale con qualche eco all’estero. Fu in quel periodo che si verificarono i primi black-out elettrici negli USA con il blocco degli ascensori nei grattacieli: purtroppo non avevano ancora installato il meccanismo di Innocenti con gravi ripercussioni per le migliaia di persone intrappolate per ore nei cubi elettromeccanici. Dopo i necessari test il congegno fu approvato dell’E.N.P.I. (Ente Nazionale Prevenzione Infortuni) e l’istallazione dei primi prototipi. Ad Avellino, alla presenza dei giornalisti RAI della trasmissione televisiva “Cronache Italiane”, venne provato il congegno con esito positivo. Il brevetto successivamente fu venduto ad una società del Sud.

Ma la tecnologia evolveva e Giancarlo Innocenti non poteva fermarsi. Infatti si dedicò allo studio del computer ma contemporaneamente ebbe il tempo di realizzare, siamo negli anni ’80, la prima incubatrice neonatale da trasporto a batteria (con autonomia 2 ore), con integrato il primo inverter a 220 volt con sistema elettromeccanico.

Passato al mondo dell’informatica, nel 2006, inventò il “Brevetto G” un modello di utilità, “salva-dati” per i Personal Computer: si tratta di un micro gruppo di continuità, più piccolo di un pacchetto di fiammiferi che, posto all’interno dell’alimentatore stesso del PC, in caso di interruzione improvvisa di energia elettrica, alimenta l’apparecchio per almeno 10 – 15 minuti. Questo risultato si ottiene grazie al supporto di una batteria tampone molto leggera e sottile. Con il passare degli anni, mentre il settore dei computer ha subito un’evoluzione notevole sia nelle prestazioni che nelle dimensioni, i Gruppi di Continuità sono rimasti pressoché uguali, pesanti ed ingombranti. Fu così che il geniale pensatore decise di far entrare all’interno dell’alimentatore stesso del PC quello che gli altri mettono in una scatola pesante ed ingombrante”.

Il brevetto fu presentato alla stampa alle Giubbe Rosse di Firenze ed anche in quella circostanza l’interesse fu notevole. Poi si sa la tecnologia evolve e le cose cambiano ma quel sistema di auto-alimentazione è stato utilizzato per molto tempo su larga scala.

Negli ultimi anni, nel periodo di EXPO a Milano, a oltre ottant’anni, Giancarlo si è dedicato alla realizzazione di armadietti innovativi per contenere i defibrillatori semiautomatici (DAE) da installare all’aperto. Erano dotati di tutti i sistemi di sicurezza, climatizzazione e tele diagnosi per rilevare eventuali malfunzionamenti, collegati e tele controllati dalla centrale operativa del 118. Quei contenitori sono in esercizio ancora oggi con le stesse caratteristiche di funzionamento a dimostrazione della capacità di realizzare apparecchiature che sfidano l’evolversi della tecnologia.

Possiamo sostenere che Giancarlo Innocenti è stato un grande cultore di tutte le materie scientifiche con particolare riferimento alla matematica, la fisica e la chimica. Occupandosi di risparmio energetico e sicurezza è stato uno studioso che nel corso della vita non ha mai smesso di aggiornarsi e rincorrere la conoscenza che, come è stato evidenziato, ha consentito di giungere a importanti scoperte che a buon titolo può essere inserito fra i più grandi inventori degli ultimi cinquanta anni.

Ricercatore e fucina di idee che nella vita ha avuto un solo obiettivo: conoscere. Un esempio e un messaggio che i giovani dovrebbero seguire cercando in loro stessi il talento che la curiosità, l’impegno e la tenacia possono rivelare.

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