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Economia toscana, luci e ombre secondo la Banca d’Italia

di Umberto Alunni

FIRENZE – Il 18 novembre 2021 è stato pubblicato l’aggiornamento congiunturale della Toscana da parte della Banca d’Italia. Il documento è stato redatto dalla sede di Firenze della Banca d’Italia con la
collaborazione delle filiali di Arezzo e Livorno. Hanno inoltre collaborato enti, operatori economici, istituzioni creditizie, associazioni di categoria ed altri organismi.

Nella prima parte del 2021, con l’implementazione del piano vaccinale e l’allentamento delle restrizioni, l’attività economica in Toscana ha mostrato una sostenuta ripresa. Per il primo semestre, l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER), sviluppato dalla Banca d’Italia, segnala un recupero del prodotto di oltre il 6 per cento, inferiore di circa un punto percentuale rispetto a quello stimato per l’intero Paese. L’indicatore coincidente Regiocoin-Toscana, elaborato dalla stessa Banca d’Italia, evidenzia la ripresa delle componenti di fondo dell’attività, specialmente nel secondo trimestre. Dai dati disponibili il miglioramento del quadro congiunturale sarebbe proseguito nei mesi estivi.

L’attività industriale ha segnato una decisa ripresa nei primi tre trimestri del 2021: il fatturato è aumentato diffusamente, specie per le piccole e medie imprese e per quelle più aperte al commercio estero. Nel primo semestre anche la produzione industriale è tornata a salire, sebbene non siano ancora stati recuperati i livelli precedenti la crisi pandemica. La progressiva ripresa della domanda globale ha inciso favorevolmente sul commercio estero: le esportazioni toscane hanno mostrato una forte crescita, con un pieno recupero dei livelli raggiunti nel periodo pre-crisi.

L’aumento è stato consistente soprattutto nei settori della moda e della meccanica, di tradizionale specializzazione regionale. In un contesto di migliorate prospettive economiche, l’attività di investimento ha mostrato un deciso recupero. Dopo la brusca flessione connessa con la chiusura dei cantieri, nella prima parte dell’anno anche le attività del settore delle costruzioni sono state interessate da un’intensa crescita; vi hanno contribuito gli interventi di ristrutturazione del patrimonio immobiliare legati alle nuove agevolazioni fiscali. La loro prosecuzione sarà fortemente correlata all’esito delle evoluzioni normative in argomento. Buona la intonazione delle compravendite, sia di abitazioni sia di immobili non residenziali, con una dinamica crescente.

Il miglioramento del quadro sanitario e l’allentamento delle misure di distanziamento sociale, hanno consentito un significativo rafforzamento del terziario, determinando un parziale recupero del fatturato e degli investimenti. Nel comparto del turismo, tra i settori più duramente colpiti dalle misure di contenimento, si è registrata una ripresa delle presenze, sostenuta dalla componente domestica. Non si sottace che i livelli permangono ancora al di sotto di quelli pre-pandemia. La redditività del settore produttivo è risultata in progressivo miglioramento e la liquidità è rimasta elevata, per effetto sia della ripresa delle vendite sia della proroga delle misure di sostegno al credito. La combinazione tra proroga delle misure, utilizzo parziale delle erogazioni e attendismo generale hanno contribuito ad incrementare la liquidità delle imprese. Lo stock dei depositi e dei titoli a custodia, detenuti non solo da imprese ma anche dai privati, continua a crescere in tutta la Toscana. Dinamiche più o meno simili si registrano nell’aggregato dell’Alta Toscana (Pistoia, Prato e Lucca) e nelle restanti province.

Nei primi otto mesi dell’anno, i dati delle comunicazioni obbligatorie segnalano una crescita delle assunzioni nette nel settore privato non agricolo; l’aumento delle posizioni lavorative è stato trainato dai contratti a tempo determinato e si è concentrato nei settori legati al turismo. L’indebitamento delle famiglie ha registrato un’ulteriore espansione, sospinto sia dalla componente dei prestiti al consumo sia dall’erogazione di nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni.

Nella prima parte dell’anno il credito all’economia regionale è risultato in crescita, mostrando tuttavia un moderato rallentamento a partire dal secondo trimestre nella componente dei prestiti alle imprese, in relazione anche alle minori richieste di finanziamenti assistiti da garanzie pubbliche. In tale quadro, le politiche di offerta sono rimaste distese, con un’ulteriore lieve riduzione dei margini applicati alla clientela. La qualità del credito è rimasta sostanzialmente invariata, con tassi di deterioramento su livelli ancora contenuti, grazie anche alle moratorie volte a posticipare i rimborsi e all’utilizzo della flessibilità insita nelle regole sulla classificazione dei prestiti. Il termine delle moratorie e la ripresa delle attività di riscossione delle cartelle esattoriali potranno generare ripercussioni indesiderate nel comparto imprese. Molto probabilmente, ancora una volta, la gradualità nell’attuazione / riattivazione delle regole potrebbe essere la risposta più adeguata.

Nel confronto l’Alta Toscana presenta comunque una dinamica più riflessiva sui prestiti delle restanti province. Nel complesso le famiglie consumatrici stanno richiedendo maggiore credito. Tra le imprese le famiglie produttrici continuano a dipendere maggiormente dal canale bancario.

Le aspettative a breve termine sulle vendite e sugli investimenti, formulate dalle imprese a inizio autunno, prefigurano un ulteriore miglioramento. Nelle attese delle banche le condizioni di offerta dovrebbero permanere distese per tutta la seconda parte dell’anno e, in prospettiva, non vi sono segnali di un significativo deterioramento della qualità del credito. Tuttavia, sull’intensità del recupero, oltre all’evoluzione del quadro epidemiologico, grava l’incertezza circa il perdurare delle difficoltà di reperimento di materie prime e semilavorati che le principali economie manifatturiere stanno attualmente sperimentando.

Insomma luci e ombre, le prime alimentate dalla ripresa, le seconde dalla incertezza del dopo moratoria e dalla certezza del caro materie prime ed energia.

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