giovedì, Marzo 28, 2024

Il Museo di Scienze Planetarie di Prato: alla scoperta di pianeti, meteoriti e minerali

PRATO – Un museo unico nel suo genere in Italia, ma anche un centro di ricerca scientifica e di divulgazione, con un rapporto privilegiato con il mondo dell’istruzione.

Una concezione museale all’avanguardia e fortemente improntata alla multimedialità caratterizza il Museo di Scienze Planetarie di Prato, inaugurato nel 2005 nei locali rinnovati dell’ex caserma dei Vigili del Fuoco in via Galcianese.

La sala dei pianeti all’interno del percorso espositivo del Museo di Scienze Planetarie di Prato (foto di Andrea Capecchi)

Non è esagerato affermare che questo di Prato sia il museo più importante a livello nazionale per la meteoritica, non solo per la sua vasta collezione di meteoriti, ma anche per il loro studio: molti campioni di meteoriti – veri o presunti – vengono qui inviati da enti di ricerca o da privati cittadini per essere certificati, classificati e analizzati nel suo laboratorio geologico.

Il museo compie attività di ricerca scientifica in collaborazione con le facoltà scientifiche dell’università di Firenze, ha un legame ormai consolidato con le scuole del territorio, di ogni ordine e grado, per la divulgazione, organizza visite guidate e laboratori di astronomia, mineralogia, scienze della Terra e sismologia, rivolti non solo a bambini e ragazzi, ma anche alle famiglie e agli adulti fragili come le persone con demenza senile e Alzheimer, giovani con disturbo dello spettro autistico o con ritardo cognitivo.

Inoltre, è possibile festeggiare il “compleanno al Museo” con apposite attività laboratoriali e sono a disposizione percorsi ludico/educativi per i centri estivi. Nelle sale del Museo è presente anche un percorso tattile e tramite codici QR-Code è possibile ascoltare con il proprio smartphone brevi audio guide in italiano, inglese e cinese.

Una finalità non solo culturale e scientifica, ma anche sociale ed educativa, che si riflette nell’organizzazione del percorso di visita, capace di alternare l’esposizione di meteoriti e minerali a un’esperienza interattiva e multimediale. A cominciare dalla prima sala, di forte impatto visivo: è la cosiddetta “quadrisfera”, con la proiezione su pannelli di un video sulla nascita dell’universo a partire dal “big bang”, per poi proseguire con la formazione del sistema solare, la nascita della vita, la comparsa dei primi mircorganismi sulla Terra. Alcune immagini sono originali, inviate dal telescopio spaziale Hubble che con il suo “occhio” ha permesso di indagare i “segreti” dei pianeti, degli asteroidi e delle costellazioni.

La sala dedicata alla meteoritica con al centro il meteorite Nantan

Si entra poi nel corridoio dedicato al sistema solare, con la riproduzione tridimensionale e in scala dei pianeti – per dare immediatamente l’idea delle loro diverse dimensioni – e la presenza di monitor touch screen a parete che illustrano le caratteristiche di ciascun pianeta. Il visitatore può così “curiosare” viaggiando attraverso il nostro sistema solare e saltando da un pianeta all’altro, per scoprire massa, temperatura, periodo di rotazione e di rivoluzione e molti altri dati di ciascun corpo celeste, oltre a una serie di curiosità, aneddoti e informazioni sulle missioni compiute dalle sonde spaziali verso la sua atmosfera o superficie.

Al centro della sala successiva campeggia uno dei “pezzi forti” della collezione del museo: il meteorite Nantan, un grosso “sasso” ferroso del peso di oltre due quintali, così chiamato dalla città cinese dove è stato trovato nel 1958, anche se si ritiene che la sua caduta sulla Terra risalga al XVI secolo.

L’intera sala è dedicata alla meteoritica, dalla riproduzione degli elementi chimici di cui le meteoriti sono costituite, all’esposizione degli strumenti per il loro studio. È qui presente la numerosa collezione delle meteoriti conservate al museo, frutto di successive acquisizioni, con un monitor che illustra le principali meteoriti italiane e le loro caratteristiche, in una sorta di “censimento nazionale” delle meteoriti. Una sezione a parte è dedicata agli impattiti, ovvero rocce che provengono dai crateri terrestri formatisi a seguito dell’impatto con meteoriti, come il celebre Meteor Crater in Arizona.

La sala dedicata ai minerali

Chiude il percorso espositivo la sala dei minerali, che ospita rocce minerarie dalle varie forme e colori: si segnalano il frammento di brasilianite, per lucentezza e dimensione un pezzo unico al mondo, e gli esemplari di topazio, zoisite, ametista provenienti da tutto il mondo e risultato di acquisizioni o donazioni, oltre a un pannello con minerali fluorescenti che reagiscono alle luci ultraviolette emettendo fluorescenze sulla loro superficie.

Il Museo di Scienze Planetarie rappresenta oggi un luogo da visitare non solo per gli studiosi e gli appassionati di scienze come l’astronomia o la geologia, ma anche per studenti delle scuole, famiglie, curiosi di ogni età che vogliano approfondire la conoscenza del nostro mondo e, soprattutto, del grandioso universo che ci circonda, attraverso un percorso stimolante e strumenti innovativi.

L’ente museale, gestito dalla Fondazione Parsec, fa parte del sistema museale Rete Musei di Prato: otto musei “sparsi” su tutto il territorio provinciale, assai diversi dal punto di vista tematico, ma in grado di “fare rete” per coinvolgere un più ampio pubblico e promuovere i propri patrimoni culturali.

Leggi anche

Rispondi

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome

sport prato







ultime dalla regione