venerdì, Aprile 19, 2024

“Il sesso degli angeli”, il nuovo film di Leonardo Pieraccioni da oggi nelle sale

di Serena Viani

La presentazione del film Il sesso degli angeli di Leonardo Pieraccioni (foto Daniel Rossetti/Reportpistoia)

CAMPI BISENZIO – All’UCI film di Campi Bisenzio è  stato presentato il nuovo film di Leonardo Pieraccioni, dal titolo “Il sesso degli angeli” (da oggi nelle sale cinematografiche), una commedia costruita tra dubbi, moralità e redenzione. 
Il film ha come protagonista don Simone (Leonardo Pieraccioni), prete in una chiesa di Firenze, che si ritrova ad ereditare una tenuta a Lugano, in Svizzera.

Quando arriva in Svizzera per vedere quanto donato dall’eccentrico zio Waldemaro (Massimo Ceccherini), don Simone si ritrova davanti un bordello, gestito da Lena (Sabrina Ferilli) e pieno di belle ragazze. Così  don Simone si trova di fronte a un’attività redditizia ma peccaminosa, che metterà in crisi la sua fede.

La presentazione del film è stata anche l’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte della cinematografia.

Leonardo Pieraccioni (foto Daniel Rossetti/Reportpistoia)

“Mi auguro – ha detto Pieraccioni – che riparta il cinema nelle sale, perché la sala piena e il proiettore sono una magia. Io ho avuto la fortuna di debuttare nel 1995, quando mi chiamavano i miei amici che non riuscivano ad entrare nelle sale ad assistere a un film. Adesso è  diverso. Ci sono anche e sono importanti, le piattaforme Netflix e Sky, ma una commedia ha sempre 7- 8 milioni di spettatori e le sale sono importanti”.

Poi il regista-attore fiorentino ha parlato dell’ultima sua produzione.

“Sono contento del film – ha detto -, io riesco a guardare i film per quello che sono e di questo film sono felice perché  di solito metto punti interrogativi. Quando vidi in sala ‘Il ciclone’ mi ricordo che Rita Cecchi Gori disse: ‘speriamo che questo ne faccia otto di milioni’, io risposi: ‘metterei la firma a sei’. In questo film, invece,  l’attore principale  è un prete di frontiera che di fronte a una scelta, nel dubbio se continuare a fare il prete o meno, avete visto che decisione prende”.

“I politici italiani – prosegue Pieraccioni – non sono seri mentre l’argomento della riapertura delle case chiuse  è  molto serio e la prostituzione sulla strada mi fa tenerezza. Sono favorevole alla riapertura delle case chiuse. La prostituzione ci sarà  sempre,  cerchiamo di regolarizzarla”.

Eva Moore nel film interpreta Ameriga: “sono la nave scuola e porto avanti la cultura della professione -spiega -, nel film sono amica di Lena e il mio è  un personaggio aggiunto in corsa proprio a fine sceneggiatura”.

L’idea del film è nata mentre Pieraccioni scriveva un’altra sceneggiatura.

Alcuni degli attori del film (foto Daniel Rossetti/Reportpistoia)

“Mentre lavoravo – racconta – , pensai che in quel momento ci sarebbe voluta la storia folle di un prete che eredita un bordello in Svizzera, così mi è  venuto in mente il tema del dubbio e della redenzione un po’  come l’idea di fuochi di artificio. Un’idea buttata là. Sia Sabrina sia Marcello Fonte, (nel film interpreta Giacinto), sono stati i primi nomi che mi sono venuti in mente”.

Com’è stato lavorare con la Ferilli?

“La Ferilli è come la immagini, d’altronde non è un’attrice nuova che devi provinare, L’avete vista nel film, quando occorre, è una donna con un velo di tristezza negli occhi. Poi mi portava sul set il cibo, di tutto ma è cascata sull’inzimino, lei non lo conosceva e non me l’ha portato. Lei è  forte e divertente è  una di quelle attrici a cui pensi per il prossimo film”.

La più  grande tentazione nella vita?

“È  Ceccherini. Ma nella vita sono sempre stato tentato dalla roba da mangiare, le donne le ho sempre amate ma non sono mai stato uno tentato”.

Sesso e religione non è stato semplice,  come ti sei censurato?

“Questo è il film di un cabarettista. Questi alti argomenti se hai il patentino di Pierino la peste li puoi fare senza paura. Anzi dopo averlo visto mi sono detto qualche gioco di parole in più l’avrei potuto fare”.

Nel film ci sono battute e scene dove tu lanci il messaggio che vuoi dare, forse, sei giunto a un momento della tua vita dove senti necessità di spiritualità?

“Il prete è un personaggio che ti fa sentire qualcosa, io credo molto in Margherita Hack ma anche in San Tommaso, ma non credo che la fede sia schematica come l’inferno, il paradiso e il purgatorio. Quando sono entrato in chiesa ho sempre sentito qualcosa di importate. Per i 50 anni feci una bella festa e mi regalai la rilassatezza dell’onestà, perché prima di allora, se c’era qualcosa che non andava, non lo dicevo. A 31 anni non avrei mai detto Dio c’è, ma ora racconto l’essenza come in certi anni non ho mai fatto. I film come ‘Se son rose’ sono più  onesti. Adesso la sala è  talmente irrisoria che fai le cose che hanno una visione nel tempo. Si gioca tutto sulle piattaforme. Questo personaggio mi piace perché è  un personaggio delle piccole valutazioni della tua vita. Adesso sono pronto, con delle ginocchiere, a buttarmi per terra”.

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