venerdì, Aprile 19, 2024

IntesaSanpaolo ha presentato il piano d’impresa 2022-2025

di Umberto Alunni

TORINO – Particolarmente atteso l’incontro del dott Carlo Messina, Consigliere delegato e CEO di Intesa SanPaolo, con gli investitori e la stampa. Altrettanto importanti gli argomenti oggetto dell’incontro: risultati esercizio 2021 e piano d’impresa 2022 – 2025.

Carlo Messina

Risultati esercizio 2021

I risultati del 2021 confermano la capacità di IntesaSanpaolo di affrontare efficacemente la complessità del contesto pandemico e di creare valore per tutti gli stakeholder (i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti in un progetto o nell’attività di un’azienda), con un utile netto pari a € 4,2 miliardi, a fronte di stanziamenti – allocati a valere sull’utile ante imposte – pari a € 2,2 mld nell’anno, di cui € 1,7 mld nel quarto trimestre, per l’ulteriore rafforzamento della sostenibilità futura dei risultati del gruppo.

Ne consegue la proposta di ritorno cash per gli azionisti pari a € 4,9 mld, costituito da € 1,5 mld di saldo dividendi 2021 – che si aggiunge a € 1,4 mld di acconto dividendi 2021 pagato a novembre 2021 – e da € 3,4 mld di buyback.

La nota dell’istituto di credito prosegue evidenziando che i risultati del 2021 sono stati conseguiti mitigando efficacemente l’impatto di covid-19:

attenzione per le persone del gruppo e i clienti;

sostegno alle iniziative sanitarie con donazioni che hanno superato € 100 mln;

destinazione di € 150 mln del fondo impact (pari al 50%) alla riduzione del disagio socio economico;

prima banca in Italia a concedere moratorie precedendo lo specifico quadro normativo (accordati finora € 115 mld) e a firmare il protocollo d’intesa con SACE fornendo immediato supporto alle imprese da decreto liquidità (erogati finora € 43 mld compreso il fondo PMI);

disponibilità a erogare € 50 mld di nuovi crediti alle imprese e ai professionisti, per la salvaguardia dell’occupazione e la gestione dei pagamenti durante l’emergenza;

forte value proposition sui canali digitali.

Il risultato economico discende da un ottimo combinato tra crescita dei ricavi ed oculata riduzione dei costi, senza intaccare la capacità d’investimento.

L’analisi per settore di attività denota il forte dimensionamento della Banca dei territori (ossatura del gruppo) e l’importante redditività di IMI Corporate & Investment banking. Gli impieghi costituiscono un terzo del PIL nazionale e sono in crescita. Idem per la raccolta diretta, oltre 10% sopra gli impieghi.

Piano d’impresa 2022 – 2025

Il Piano di Impresa 2022-2025 ha visto il contributo di circa 58.000 persone del Gruppo alla definizione delle priorità strategiche e di tutte le strutture di business e di governo alla pianificazione, basata sull’analisi di scenario per sviluppare un approccio post-Covid. Si fonda sull’impegno delle persone del Gruppo, che sono la risorsa più importante. Prevede per il Gruppo una solida e sostenibile creazione e distribuzione di valore, un’elevata patrimonializzazione e una marcata connotazione ESG (Environmental, Social, Governance). Nel quadriennio oggetto del Piano, Intesa Sanpaolo intende creare oltre 520 miliardi di euro di valore per tutti gli stakeholder:

per gli azionisti: oltre 22 miliardi di euro (16) per il 2021-2025 da dividendi cash con payout ratio al 70% in ciascun anno del Piano e buyback di 3,4 miliardi nel 2022;

per le famiglie e le imprese: nuovo credito a medio-lungo termine erogato all’economia reale per 328 miliardi di euro, di cui 285 miliardi in Italia;

per le persone del Gruppo: spese del personale per 26,5 miliardi di euro;

per i fornitori: acquisti e investimenti per 17 miliardi di euro;

per il settore pubblico: imposte (dirette e indirette) per 15 miliardi di euro;

per il social lending: nuovo credito a supporto di attività non profit e di persone vulnerabili e giovani per 25 miliardi di euro, che contraddistingue il Gruppo come il più importante finanziatore nel social lending in Italia;

per le persone in difficoltà, i giovani e i senior: investimenti e donazioni per circa 500 milioni di euro, che contraddistinguono il Gruppo come la prima Banca per impatto sociale al mondo;

per l’ambiente: nuovo credito alla green economy, all’economia circolare e alla transizione ecologica per 88 miliardi di euro, con un forte focus sul supporto alla transizione ecologica alle aziende corporate e alle piccole e medie imprese.

Intesa Sanpaolo, con il Piano di Impresa 2022-2025, intende rafforzare ulteriormente il proprio ruolo di banca leader per le tematiche ESG, con l’impegno non solo a destinare nel 2022-2025 circa 115 miliardi di euro alla comunità e alla transizione verde e circa 500 milioni di euro per supportare le persone in difficoltà, ma anche a raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette, entro il 2030 per le proprie ed entro il 2050 per i portafogli prestiti e investimenti e per l’asset management e l’attività assicurativa, e, in aggiunta, a proteggere e ripristinare il capitale naturale piantando oltre 100 milioni di alberi nel quadriennio del Piano, mediante iniziative dirette del Gruppo o finanziamenti alla clientela dedicati, e adottando una specifica politica per la biodiversità. In uno scenario macroeconomico positivo, che beneficia del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano e in cui si assumono stime conservative in merito all’andamento dei tassi di interesse, la formula del Piano, basata sui punti di forza di Intesa Sanpaolo, prevede:

una forte riduzione del profilo di rischio, con un conseguente taglio del costo del rischio;

una riduzione strutturale dei costi, resa possibile dalla tecnologia;

una crescita delle commissioni, trainata dalle attività di Wealth Management, Protection & Advisory;

un forte impegno ESG, con un posizionamento ai vertici mondiali per l’impatto sociale e grande focus sul clima;

le persone del Gruppo sono la risorsa più importante.

Nella parte finale dell’incontro il dott Messina, come di consueto, ho sostenuto un vero e proprio fuoco di fila durante il quale ha potuto chiarire alcuni interessanti aspetti con riguardo agli argomenti – bilancio 21 e piano 22-25 – ma non solo.

Ha puntualmente evidenziato che non ci sarà acquisizione di ulteriori rami o imprese, specie nel comparto wealth management. In tema di possibile effetto domino sui conti della banca del paventato rallentamento dell’economia, ha invitato a considerare che, i pur lievi ed inesorabili effetti, non potranno generare discontinuità al processo di crescita ed al raggiungimento degli obiettivi del piano. Sulla nuova banca digitale ne ha confermato la sua identità giuridica e il marchio ISY (Intesa Sanpaolo for You). Dovrà contrastare le Fintech che insidiano gli oltre quattro milioni di clienti rientranti nel target individuato ed operare al meglio in Italia, salvo poi costituire veicolo per uno sviluppo ultranazionale.

I recenti accadimenti in Russia e confini, secondo Messina, non genereranno condizioni ostative alla prosecuzione dei rapporti ed alla cura delle relazioni nel Paese, nel quale il gruppo da sempre ha operato al meglio.

Particolare attenzione è stata dedicata al nucleo di AI – Artificial Intelligence – che verrà insediato nel grattacielo a Torino il cui casting prevede utilizzo di risorse locali. Al momento se ne sta occupando direttamente il Consigliere delegato, in attesa di definire un adeguato organigramma.

E’ stato fatto un volo pindarico sulla presenza dei Presidenti Mattarella e Draghi, appunto per affermare il concetto di estrema reputazione che detta conferma rappresenta.

Inevitabile il passaggio sul Monte dei Paschi. Secondo Messina, pur dovendo individuare un tempo necessario per posizionare la banca e renderla compatibile per un’operazione generatrice di valore, non rappresenterebbe un rischio di sistema, considerate le dimensioni e lo stato dell’arte.

Tra minacce ed opportunità viene individuata la possibile ‘non crescita’ e l’aumento dei tassi, con quello che ne potrà conseguire.

Nelle conclusioni il dott Messina ha invitato a non lasciare spazio a visioni catastrofiche e scenari affatto rassicuranti perché il track rekord dell’ultimo periodo ha dato ragione al pragmatismo.

Il piano d’impresa sarà realizzato da tutte le persone della banca e consentirà il suo posizionamento per i prossimi 10 anni. Viene rimarcata la migliore attenzione alle fasce più bisognose, in uno con il fare impresa che consentirà la massima soddisfazione agli azionisti del gruppo IntesaSanpaolo e a tutti i suoi Stakeholders.

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