lunedì, Aprile 29, 2024

La scuola a Montale: l’incapacità organizzativa del Comune

MONTALE – Dopo aver superato l’anno scolastico 2020-2021 con estrema difficoltà, dove famiglie e ragazzi si sono dovuti reinventare interamente, costantemente oppressi dai ritmi imposti dalle regole Covid, dall’esperienza della didattica a distanza che ha visto tutti impegnati a risolvere molteplici problemi in termini di organizzazione, gestione familiare, dimensione tecnologica e benessere psico-fisico degli studenti, finalmente a breve inizierà il nuovo anno scolastico.

La scuola Nerucci di Montale

Data tanto attesa ma tutto è ancora in alto mare. I ritardi sono evidenti: nulla è stato fatto per garantire il distanziamento né  per l’eliminazione delle classi pollaio. Non esistono linee guida chiare su come organizzare il rientro in classe, tra norme anti Covid, alunni e test per lo screening. Permane la questione dei docenti il cui numero è tragicamente insufficiente, così come la totale mancanza di una seria politica dei trasporti dedicati alla scuola.

Alle difficoltà di una ripartenza scolastica che sa tragicamente di salto nel buio, si aggiungono esempi di incapacità organizzativa degli enti locali come ad esempio il comune di Montale. A pochi giorni dalla riapertura delle scuole, il sindaco Ferdinando Betti comunica alle famiglie che i lavori di ristrutturazione della scuola primaria G. Nerucci non sono terminati e che pertanto i piccoli studenti dovranno andare a scuola il pomeriggio dalle ore 14 alle 17. Ennesimo cattivo esempio in cui l’infanzia torna alla cronaca come quel segmento di scuola da sempre trascurato e poco considerato.

Nella scuola primaria di Montale dunque possiamo dedurre che i docenti dovranno svolgere attività sia di mattina che di pomeriggio, che i dirigenti articoleranno orari delle lezioni che prevedano svolgimento diversificato delle attività e che la scuola organizzerà servizi di pulizia (con la riduzione di posti sofferta in questi anni) articolata per turni.

Una considerazione: non sarebbe stato più sensato cercare edifici di appoggio in cui strutturare aule per permettere agli studenti di tornare a scuola, in turno antimeridiano, in aule con numero ridotto di alunni,  per evitare anche il problema degli assembramenti?

Dunque anche a Montale la famiglia è chiamata di nuovo a risolvere i problemi che la pubblica amministrazione con la propria inefficienza crea. Un impegno gravoso soprattutto considerando che nelle famiglie ormai per sostenersi lavorano entrambi i genitori con orari, che non si concilierebbero affatto con l’accompagnamento e il ritiro dei figli i quali inoltre la mattina non possono rimanere a casa da soli, non solo per buon senso ma anche sul piano giuridico si tratterebbe di abbandono di minore.

Soprattutto i genitori lavoratori dunque si vedranno costretti a far ricorso alle ferie per poter vigilare e rendere possibile l’ingresso a scuola nelle ore pomeridiane, altri cercheranno delle baby sitter gravando sul bilancio familiare, altri ancora ricorreranno al prezioso aiuto dei nonni.
Il poco preavviso ricevuto impegnerà inoltre i genitori a far quadrare tutte le attività extra scolastiche che finalmente dopo un periodo di isolamento sociale, erano riusciti a garantire ai propri figli.

Lucia Fanti

Responsabile provinciale dipartimento famiglia FdI Pistoia

Related Articles

Rispondi

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome



ULTIMI ARTICOLI