di Ilaria Lumini
MONTECATINI – “Digli a tua madre di vendere il locale altrimenti tu finisci male“. “E’ meglio se andate via“. E ancora false fatture, anche di 70mila euro, debiti costruiti ad arte per estorcere denaro a due imprenditori della Valdinievole al solo scopo di mettere le mani sui loro locali, la Villa Resort di Pieve a Nievole e l’Acqua di Montecatini.
Una intimadazione portata avanti da una organizzazione criminale con a capo un 43enne cittadino cinese, Yunye Hu, arrestato stamani dalla Guardia di Finanza (l’uomo è stato condotto al carcere di Santa Caterina in Brana) insieme ad altre undici persone (otto in carcere e tre ai domiciliari).
Fine dei giochi, è l’operazione congiunta della Squadra Mobile della Questura di Pistoia e del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Pistoia e sezione investigativa della Procura, dove, oltre all’estorsione, è tata scoperta anche un’associazione a delinquere finalizzata alle scommesse clandestine e al gioco d’azzardo, a Prato, per oltre 2 milioni di euro.
L’indagine è partita dalla denuncia per estorsione sporta da due imprenditori a gennaio 2022 al commissariato di Montecatini. Le vittime, ignare della caratura criminale di Yunye Hu, erano cadute nella rete dell’indagato che, come paravento, gestiva società di catering e con cui avevano stipulato un regolare contratto di ristorazione per i loro locali, la Villa Resort e l’Acqua. L’uomo, con false fatture e avvelendosi della complicità di pregiudicati italiani, avrebbe così cercato di prendere il controllo dei locali di Montecatini.
“Dalle intercettazioni sul gruppo criminale abbiamo poi scoperto l’esistenza di centri occulti di scommesse clandestine e giochi d’azzardo, anche con la clonazione di siti di scommesse” ha spiegato in conferenza stampa il Procuratore capo di Pistoia, Tommaso Coletta. Che ha evidenziato poi i successivi filoni distinti di indagini: oltre all’estorsione per il controllo dei locali, una indagine su spaccio di droga; una indagini su reati fiscali ed esportazione di denaro in Cina; infine su una associazione a delinquere finalizzata alle scommesse clandestine e al gioco d’azzardo a Prato. Scommesse clandestine, soprattutto on line, con giocatori che puntavano fino 400mila euro al mese.
Quindi il 43enne, dopo aver fissato il proprio centro di interessi a Prato, aveva iniziato ad acquisire imprese di diversi settori economici, oltre che nel pratese, anche nell’area fiorentina, per poi infiltrarsi, con minacce ed estorsioni, nell’area della Valdinievole.
Una indagine su più fronti che ha ricostruito il percorso criminale del 43enne. Il sostituto procuratore Luisa Serranti e il sostituto procuratore Leonardo De Gaudio, della Procura di Pistoia, hanno evidenzia come, a partire dal 2017, l’uomo avrebbe gestito occultamente, senza mai apparire direttamente, sei società, delle quali cinque ancora attive, continuando a frodare il fisco con false fatturazioni incrociate grazie all’aiuto di un commercialista pratese. Una sorta di “primula rossa” dedita, da oltre vent’anni, all’acquisizione occulta di attività economiche, che poi gestiva in spregio della normativa fiscale, spesso per interposta persona, spogliandole del loro patrimonio e senza onorare decine di milioni di euro di debiti tributari.
Quindi un’inchiesta partita da Montecatini ma che si addentra poi a Prato e che vedrà poi gli sviluppi della Procura pratese con a capo il procuratore facente funzione della Procura di Prato, Laura Canovai.
I dodici indagati, di nazionalità italiana e cinese, sono indiziati a vario titolo dei reati di estorsione continuata in concorso, associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo dell’attività di raccolta di giochi e scommesse, esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, falso in atto pubblico, false attestazioni in atti destinati all’autorità giudiziaria, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e Emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Il giudice per le indagini preliminari ha disposto nei confronti di alcuni degli indagati, tra i quali il 43enne cinese, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di somme di denaro – o di beni mobili e immobili del valore equivalente – per un valore complessivo di euro 1.184.000 circa. Il sequestro preventivo è stato anche disposto verso tre sale giochi e scommesse a Prato, cinque società e un’auto.