domenica, Aprile 28, 2024

Come difendersi dalle fake news che si aggirano nella scienza

di Andrea Mori

PRATO – L’associazione Astronomica Quasar Aps si occupa fin dal 1983 di divulgare l’astronomia con serate per adulti, eventi e anche didattica speciale per i bambini. Hanno telescopi per l’osservazione del cielo, tra cui uno speciale per l’osservazione del Sole.

L’associazione si riunisce ogni giovedì sera per parlare di argomenti attinenti alla scienza e, in particolare, all’astronomia.

Recentemente si è tenuta una serata dedicata alle fake news scientifiche e come riuscire a proteggersi da esse. A condurre Monica Menzogni, astrofila e presidente di Quasar

Il fenomeno delle fake news e della loro diffusione potrebbe sembrare come unicamente appartenente ai nostri tempi, e questo forse è merito del termine inglese che dà un po’ di freschezza alla parola. In realtà però, molto banalmente, la circolazione delle notizie false può essere ricondotta a quel giorno in cui, un essere umano, senza volerlo, dicendo una cosa non vera ha ottenuto dei vantaggi. Più uomini e donne hanno compreso il meccanismo e da lì, ahimè, la cosa non si è più arrestata, coinvolgendo anche la scienza.

“Si tende a credere che la scienza sia un qualcosa di tutto sommato puro, che non possa essere infettata da notizie false – dice Menzogni – In realtà negli ultimi tempi, e non solo, anche lei è stata vittima della mala informazione: basti pensare al periodo della pandemia”.

Nel corso dell’incontro sono state ricordate dalla presidente di Quasar alcune tra le fake news più celebri riguardanti il cosmo.

21 luglio 1969, per la prima volta l’essere umano mette piede sulla Luna (almeno questo è quello che pensa una buona parte della popolazione mondiale). I due astronauti americani in missione per la Nasa, Neil Armstrong e Buzz Aldrin, considerato il fatto che non tutti i giorni si cammina sul suolo lunare, piantano la bandiera a stelle e strisce. Ed è proprio tale bandiera a finire nelle attenzioni di chi ha nutrito dubbi fin da subito vedendo i filmati: “Perché la bandiera sventola se sulla Luna non c’è aria e quindi neanche vento?”. E la risposta è molto semplice, la bandiera non stava sventolando bensì banalmente vibrando poiché toccata dai due astronauti che erano intenti a sistemarla. Ma i dubbiosi (termine dolce per non dire complottisti) si sono concentrati maggiormente nel cercare di scovare il vero dilemma, e cioè: ‘Se sulla Luna non c’è atmosfera, com’è possibile che la bandiera stia su?’ Anche in questo caso la spiegazione è molto semplice: stava su perché venne posizionata un’asticella in orizzontale che la sorreggeva. 

Le domande degli investigatori, naturalmente, hanno sullo sfondo la tesi che l’uomo, sulla Luna, non ci avrebbe mai messo piede (figuriamoci due).

Neanche il pianeta rosso, Marte, è stato risparmiato dalle “indagini”. 

Sempre la Nasa, il 7 maggio 2022, ha diffuso alcune foto scattate su Marte dal rover Curiosity che dal 2012 è in missione sul pianeta. Da tali foto si vedrebbe una porta, o almeno un’apertura alla base di una parete rocciosa. In realtà si tratta semplicemente di un’illusione ottica, ma, nel dubbio, teniamo di conto l’ipotesi che sia un portale che conduce nel Matrix.

Tutt’oggi, seppur con l’estrema facilità con cui è possibile informarsi da fonti credibili e autorevoli, per di più spesso in modo gratuito, c’è ancora chi crede a teorie strampalate.

La presidente Menzogni, per rispondere in parte a questo quesito in chiave attuale, parla delle “eco chamber”, le casse di risonanza. “Ci sono degli algoritmi all’interno dei vari social che tengono conto di tutti i like che mettiamo, del fatto che io abbia sottoscritto l’abbonamento a quella palestra, a quel giornale – prosegue – Il sistema impara tutti i nostri gusti, così che è in grado di creare gruppi di persone che confermano quelle che sono le idee di un singolo, e quindi io ci passo ancor più tempo e mi confermo ancora di più quello che pensavo.” Questo però, dice Menzogni, significa perdersi l’alterità, e cioè nel caso dei social contenuti che sono diversi dalle nostre convinzioni. 

“I complotti attecchiscono con una facilità sorprendente proprio perché vanno a colpire determinati bisogni che ognuno ha. Oggi vige la legge del ‘like’. Per di più, coi social media, l’utente diventa da passivo di informazione ad attivo, di conseguenza può a sua volta spargere informazioni, perché in fondo i controlli non è che siano così forti”.

Ma quindi, da queste fake news com’è che possiamo difenderci? 

“Guardare le fonti di un’informazione è la prima cosa che va fatta. Una notizia non va letta su un solo sito ma su più di uno, verificando che questi siano seri e accreditati.” – suggerisce la presidente di Quasar – Anche quando si compra un libro divulgativo bisogna sempre guardare la biografia di chi è che lo scrive”. Magari lo si può evitare se l’autore è Piero Angela.

Maggiori informazioni sull’associazione Quasar: nella sede di Prato al Museo Italiano di Scienze Planetarie dispongono di un planetario (una cupola di quattro metri) per proiezioni attinenti il cielo del mese o altri scopi didattici adatto soprattutto a bambini e famiglie. Tale planetario fisso è stato recentemente restaurato e dall’associazione dicono che dovrebbe tornare attivo entro aprile. 

Di planetario ne hanno anche un altro, gonfiabile e che si può spostare da un luogo ad un altro col quale è possibile avere “il cielo in una stanza”.

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