venerdì, Aprile 19, 2024

E’ rinata la Fontana Campari a Le Piastre

foto di Federico Melani

PISTOIA – Comune di Pistoia, Pro Loco di Le Piastre e Publiacqua hanno presentato questa mattina la fine dell’intervento di riqualificazione della Fontana del Campari. Posta su via Modenese. La fontana è il terzo intervento di Publiacqua dopo quello fiorentino dedicato all’acquedotto di fine ‘800 e quello pratese dedicato al recupero di tre fontane cittadine.

Presenti, tra gli altri, a presentare la conclusione dei lavori, Alessandro Tomasi, Sindaco di Pistoia, Lorenzo Perra, Presidente di Publiacqua, Cinzia Sebastiano, Presidente della Pro Loco, Michele Rotella, autore dei lavori di restauro. 

(da sinistra): il presidente di Publiacqua Lorenzo Perra, il restauratore della fontana Campari Michele Rotella, il sindaco Alessandro Tomasi e la presidente della Proloco de Le Piastre Cinzia Sebastiano

UNA FONTANA SINGOLARE MA NON UNICA

La Fontana del Campari è parte di una serie di circa trenta fontane progettate da Giuseppe Gronchi, scultore di Firenze, per pubblicizzare l’azienda Campari & C.

La serie di fontane realizzate, per conto di Davide Campari figlio dell’inventore del bitter Gaspare Campari, dallo scultore fiorentino Giovanni Gronchi, risalgono al 1930 circa e rappresentavano la fusione tra scopo pubblicitario e progettazione artistica uniti alla funzione di pubblica utilità. Con le fontane infatti, collocate in zone di campagna o montane, la promozione del prodotto si univa ad un bene primario e pubblico come l’acqua, che poteva essere prelevata come facciamo oggi dagli abitanti di paese. Il primo esemplare sembra essere quello inaugurato contestualmente all’acquedotto comunale a Chiusi della Verna tra il 1929 e il ’31. Successivamente, a metà degli anni ’30, alcune repliche furono collocate in Toscana e in Lombardia. La Fontana del Campari, in travertino, stilisticamente mostra echi dello stile secessionista viennese, racchiusa in maniera monumentale da colonne di tradizione classica che alludono alla romanità. Sopra il bassorilievo del corpo centrale, dove sorge la fontana, si ergono sulle colonne due teste apparentemente generiche, una femminile e l’altra maschile.

La fontana presente in località Le Piastre è una delle tre fontane ad oggi rimanenti di quelle che furono all’epoca realizzate. Le altre si trovano, come detto, a Chiusi della Verna (AR) ed a Brunate in provincia di Como.

LA FONTANA COM’ERA

La Fontana Campari è realizzata con malta cementizia bianca per le parti decorative architettoniche (colonne, bassorilievi e apparati scultorei), in pastina a stucco bianco per la vasca della fontana e basamento, mentre la cannella è di fattura bronzea.

Il Sindaco parla davanti alla Fontana Campari

Si pensa che le scritte Campari in origine fossero colorate con colori tipici dell’azienda.

Lo stato di degrado generale su tutte le superfici della fontana, precedente l’intervento di recupero da parte del team di Agena Restauri ed in particolare del dott. Michele Rotella, era stato causato dagli agenti atmosferici e dal clima rigido della zona. Si evidenziava una notevole aggressione da parte dei muschi e licheni su tutta la superficie.

Questi fattori, non supportati da una manutenzione ordinaria, avevano accelerato il processo di erosione ed esfoliazione delle superfici, determinando patine nere generalizzate in particolare sulla vasca, l’infiltrazione delle acque meteoriche attraverso piccole e medie lacune sull’apparato decorativo, la fratturazione e microfratturazione del supporto.

Erano anche presenti residui cementizi e alcune ricostruzioni posticce.

Sulla parte tergale del monumento alcune porzioni di intonaco civile erano infine in fase di distacco.

GLI INTERVENTI REALIZZATI

In conseguenza di quanto sopra, è stato eseguito un restauro conservativo del manufatto in cemento armato con varie fasi d’interventi mirati alla conservazione ed al mantenimento della superficie e degli apparati decorativi presenti; prevenzione dagli attacchi organici (muschi, licheni, alghe) con trattamenti biodeteriogeni antivegetativi permanenti; lavaggi stratigrafici manuali specifici; consolidamenti puntuali nelle parti in fase di distacco ed erose dal tempo; intervento di protezione idrorepellente su tutte le superfici.

Per riportare la Fontana de Le Piastre all’antico splendore Publiacqua ha investito 10.000 euro, attraverso lo strumento dell’Art Bonus.

UN IMPEGNO COSTANTE A FIANCO DEL MONDO DELLA CULTURA

La Fontana Campari non è l’unica opera di pregio legata all’acqua oggetto di recupero da parte del gestore. Attraverso lo strumento dell’Art Bonus, Publiacqua ha già deciso infatti di sostenere la valorizzazione dell’acquedotto fiorentino di fine ‘800 ed il restauro di tre fontane del centro storico di Prato.

Il taglio del nastro alla Fontana Campari

Il mondo della cultura è stato inoltre oggetto di sostegno da parte di Publiacqua attraverso un bando specifico che dal 2020 ad oggi ha messo a disposizione oltre 550 mila euro ed attraverso la vicinanza a partner storici, tra cui l’Associazione Teatrale Pistoiese oggetto, negli ultimi due anni, di un contributo complessivo attraverso art bonus di 65.000 euro.

“Grazie a Publiacqua e alla Proloco – ha detto Alessandro Tomasi, Sindaco di Pistoia – che ha identificato il recupero di questo luogo fra le priorità. Una scelta, quella di occuparsi di un simbolo, non scontata”. 

“Siamo orgogliosi di aver contribuito a restituire la Fontana Campari alla sua comunità. E’ un luogo del cuore per i cittadini delle Piastre – ha aggiunto Lorenzo Perra, Presidente di Publiacqua – e per coloro che amano questi luoghi ed oggi torna a nuova vita. Abbiamo finanziato questo recupero attraverso l’Art Bonus ed intendiamo continuare a operare al recupero di infrastrutture legate all’acqua sul territorio dei 46 Comuni dove gestiamo il servizio”.

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