sabato, Aprile 27, 2024

‘Italia Viva’ e ‘Azione’: a Pistoia sì al Pd ma senza i 5Stelle

di Marzio Dolfi

PISTOIA – “Il Partito Democratico decida da che parte stare”, lo dicono a Pistoia ‘Italia Viva’ e ‘Azione’, lanciando una sorta di ultimatum in vista delle prossime elezioni amministrative.

E mettono il veto a una possibile convivenza nella stessa coalizione con il Movimento 5 Stelle. Una bella grana per il Pd, che si aggiunge a quelli che sembrano essere i movimenti ancora irrisolti al suo interno per cercare di partorire il candidato (o la candidata) destinato a sfidare Alessandro Tomasi.

All’incontro con la stampa di stamani: (da sin)Raffaele Caciagli, Alessandro Cenerini, Giovambattista Grasso, Iacopo Vespignani, Lorenzo Melani

Come un rimbalzo della tornata elettorale appena conclusa, arrivano le mosse destinate a delineare la fisionomia di possibili alleanze.

Iacopo Vespignani (Azione) non usa mezzi termini: “i risultati delle elezioni hanno dato spunti non indifferenti e dobbiamo quindi discutere un programma e un candidato: ci sono però movimenti con cui non abbiamo niente a che vedere. Ci consideriamo riformisti e non dialoghiamo con quelli con cui non abbiamo niente in comune”.

Il sasso è lanciato, e colpisce direttamente in fronte il M5S.

“Il Pd deve decidere dove vuole stare”, aggiunge Alessandro Cenerini (Italia Viva), che commenta i dati emersi dalla recente tornata elettorale: “le coalizioni in cui ci sono riformisti e Pd con personalità importanti, stravincono; laddove la Sinistra si è alleata con M5S e qualcun altro non è invece andata bene; dove non siamo andati insieme il Pd è arrivato secondo. La Corazzata Potemkin – aggiunge – non arriverà da nessuna parte. E’ una sfida che si combatte solo con il riformismo”.

E Giovambattista Grasso (Italia Viva) rincara la dose: “vogliamo portare avanti idee riformiste e con i populisti non si andrà mai d’accordo”.

La pregiudiziale contro il Movimento 5 stelle non sembra avere insomma spiragli.

Chiediamo se in questo momento di costruzione di alleanze ci siano altre possibili incompatibilità; e i tre consiglieri comunali fanno capire all’unisono che ci sono, eccome. Arrivano soprattutto da dissensi sui programmi.

Una bella gatta da pelare insomma, un nodo da dipanare al più presto. E non è escluso che la soluzione possa trovarsi anche fuori dal Pd: lo ha fatto intravedere Alessandro Cenerini, quando ha citato in modo esplicito “la vicinanza anche a certe posizioni di Forza Italia”. Non è detto insomma che le due formazioni finiscano nelle braccia della Sinistra, ma potrebbero intravedere anche una “terza via”.

Su un punto di partenza Grasso, Cinerini e Vespignani sono concordi: la necessità di contrastare le scelte della amministrazione Tomasi, con l’obiettivo “di cambiare il governo di restauratori e conservatori di questa città”. E su questo hanno alcuni punti fermi programmatici: che passano dal problema infinito delle Multiutility, dal 5G, da un termovalorizzatore che si faccia carico del problema dei rifiuti a Pistoia e abbassi i costi per gli utenti; e ancora l’anello stradale est-ovest, il dialogo con Hitachi e la necessità di trovare nuovi spazi per l’azienda, la pedonalizzazione del centro storico ma con due parcheggi interrati, l’impiantistica sportiva, lo stop allo spreco di milioni per ristrutturare Le Fornaci che “sarebbe solo perpetuarne lo scempio”…

Dal fronte pistoiese di Calenda e Renzi arrivano per il Pd gioie e dolori. Certo si dettano condizioni precise e si affrettano i tempi. “Non sappiamo se ci saranno primarie – conclude Grasso – non sappiamo nulla. Diteci chi sarà il candidato. Restiamo in attesa di un prossimo incontro”

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