lunedì, Aprile 29, 2024

L’occulto sbarca al Festival del Giallo con Luca Scarlini

di Susanna Daniele

PISTOIA – Luca Scarlini, saggista, drammaturgo, storyteller, ha intrattenuto il folto pubblico presente in sala Terzani, nonostante la domenica di sole, con un’interessante e ricca dissertazione sul tema dell’occulto.

L’autore ha mostrato come l’interpretazione della realtà con la lente di un certo tipo di spiritualismo non categorizzabile attraversi come un fiume carsico gli ultimi due secoli della storia politica, filosofica e letteraria d’Italia.

Scarlini ha preso le mosse da un’opera letteraria celebre quando uscì: “Malombra” di Fogazzaro, primo horror dell’Italia unita e poi ritrattato dal cinema e dalla televisione. Ha spiegato poi che il culto dell’esoterismo permea di sé buona parte del Risorgimento, anche attraverso la presenza della Massoneria. Ha esaminato la passione per l’esoterismo e l’occultismo di Mussolini al tempo della presa del potere, il suo recupero dei miti del paganesimo antico e i suoi simboli come i labari, i fasci littori e il culto della romanità, a sua volta ripresi dall’esperienza di Fiume di D’Annunzio e fatti diventare popolari.

Luca Scarlini

Ha ripercorso l’attività di studiosi romani e toscani legate al mondo dell’occulto che si collocarono in parte a favore del regime, e in parte in opposizione. Fra questi il padre di Margherita Hack a Firenze e Eva Kühn, esoterista lettone moglie di Giovanni Amendola a Roma, Gustavo Rol a Torino.

Scarlini ha continuato la sua esposizione sul nesso strettissimo fra potere politico e veggenti negli anni Settanta fino ad arrivare agli anni Novanta. Cartomanzia e esoterismo sono da sempre stati presenti nella vita degli artisti (Fellini di “Giulietta degli spiriti”), scrittori (Pavese ne “I dialoghi con Leucò”), studiosi di storia delle religioni (Elémire Zolla). Perfino la lotta armata degli anni Settanta è stata interpretata in chiave di battaglie magiche.

Scarlini ha fornito numerosi spunti di approfondimento e ha fatto frequentemente riferimento a personaggi o situazioni storiche degne di essere raccontate nei romanzi gialli.

Il pomeriggio alla Biblioteca san Giorgio è terminato con il collegamento video con lo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni che ha dialogato con lo scrittore italo-francese François Morlupi. Si sono soffermati sulla constatazione che ancor oggi in Italia, pur dopo decenni di successo di pubblico e di vendite della letteratura giallo-noir, la critica e l’organizzazione dei premi letterari più importanti la ignorano, con ciò veicolando un implicito giudizio negativo sulla qualità.

Morlupi ha portato il caso della Francia, in cui il celebre scrittore Pierre Lemaitre ha contribuito a scardinare stereotipi e pregiudizi vincendo il più prestigioso premio letterario francese, il Goncourt, con un romanzo storico dopo aver pubblicato in precedenza molti splendidi romanzi noir e polizieschi.

In serata, al teatro Bolognini è stata rappresentata in versione di lettura scenica la commedia “Tutto per bene” di Pirandello con la compagnia teatrale “Il Rubino” diretta da Dora Donarelli. Peccato che nei toni più bassi la voce di alcuni attori, in particolar modo di colui che impersonava il protagonista Martino Lori, non si riuscisse a sentire.

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