lunedì, Aprile 29, 2024

Reti contro i nidi di rondine in un condominio a Prato. Rivolta della Lav

PRATO – “Nelle settimane scorse – ci scrive la Lav di Prato – decine di persone si sono rivolte alla nostra associazione segnalando l’installazione di una rete metallica davanti a ben 8 nidi di rondine sulla facciata di un condominio in Via della Gualchiera a Prato con la chiara intenzione di impedire l’ingresso ai volatili nel momento del loro ritorno.

Un nido di rondini

A segnalare l’accaduto sono stati proprio diversi condomini dello stabile allarmati dalla presenza di alcuni operai che, con una piattaforma aerea, provvedevano alla messa in posa delle reti. Operazione che avveniva, tra le altre cose, senza il mandato dall’assemblea del condominio”.

Pare infatti che la ditta sia stata incaricata da un solo condomino, che risiede al piano terra dello stabile, in accordo con l’amministratore del condominio.

La Direttiva europea 409/79 CEE, recepita in Italia tramite la Legge n. 157/92 tutela le rondini ed i propri nidi senza limiti di tempo ed anche al di fuori del periodo di riproduzione e nidificazione, vietando espressamente il danneggiamento e la distruzione dei siti di riproduzione o di riposo.

“Abbiamo quindi diffidato – aggiunge la Lav – la società “Studio Amendola”, attuale amministratore del condominio, chiedendo la rimozione immediata delle reti. Allo stesso tempo abbiamo inoltrato un esposto ai Carabinieri Forestali di Prato.

La società Studio Amendola ci ha risposto affermando di essere in possesso di autorizzazione all’installazione delle reti da parte della Polizia Provinciale di Prato e dal Comune di Prato. 

Abbiamo quindi effettuato una richiesta di accesso agli atti prima alla Provincia di Prato e poi al Comune di Prato. Entrambi gli Enti ci hanno risposto di non aver mai rilasciato autorizzazione all’installazione di reti metalliche alla società Studio Amendola”.

Per questo la Lav ha avviato una petizione indirizzata al Sindaco di Prato Matteo Biffoni ed al Presidente della Provincia di Prato Simone Calami che, nel momento in cui vi scrivo, ha raggiunto oltre 22.000 firme.

Link alla petizione: Petizione · Rimuovere le reti metalliche che bloccano l’accesso ai nidi di rondine a Prato – Prato, Italia · Change.org

“E’ per noi inconcepibile come, al giorno d’oggi, possano verificarsi azioni del genere – scrive Cristiano Giannessi, responsabile della sede Lav di Prato – che mettono in pericolo la vita di animali protetti e che rischiano di creare un pericoloso precedente.

Le rondini sono animali protetti così come i loro nidi. La legge ne vieta la distruzione ed il danneggiamento. Danneggiamento che deve essere inteso non solo come azione diretta di distruzione, ma anche come volontà di rendere inservibile in tutto o in parte un qualcosa. Quindi, come in questo caso, il rendere inidoneo qualcosa (il nido) a svolgere la propria funzione senza tuttavia distruggerlo.

Abbiamo messo in guardia lo Studio Amendola, società che amministra il condominio, dal perpetrare il danneggiamento chiedendo la rimozione immediata delle reti. Purtroppo abbiamo ricevuto risposta negativa. Così abbiamo effettuato un esposto ai Carabinieri Forestali.

Abbiamo deciso di avviare anche una petizione, che oggi ha raggiunto la cifra record di oltre 22.000 firme, con la quale chiederemo al Sindaco del Comune di Prato di emettere un’ordinanza che vieti a chiunque di impedire l’accesso ai nidi di rondine con qualsiasi strumento e mezzo, come già avviene in diversi comuni toscani ed italiani.

La città di Prato, vincitrice del premio come città amica degli animali, ha oggi l’opportunità di diventare città amica delle rondini come avvenuto per esempio a Belluno dove, l’Amministrazione comunale in collaborazione con la Polizia Provinciale e le associazioni protezionistiche, ha valorizzato la presenza delle rondini e dei propri nidi installando appositi tappetini sotto i nidi ed appendendo artisticamente degli ombrelli.

Le rondini sono molto importanti per l’ecosistema locale. Fanno sempre ritorno al loro nido ma, questa volta, le aspetterà una brutta sorpresa! Rimarranno intrappolate nelle reti nel tentativo di entrare morendo tra atroci sofferenze. Faremo di tutto perchè ciò non accada e, se dovesse accadere, riterremo responsabile di ciò anche chi avrebbe potuto impedirlo ma non lo ha fatto. Le rondini e i loro nidi vanno valorizzati, non distrutti.”

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