domenica, Aprile 28, 2024

“Sono in stato di fermo in Turchia”, il drammatico racconto di Anna Camposampiero

ISTAMBUL – E’ lei stessa che racconta quello che le sta accadendo, fermata dalla polizia di Istambul, dove era appena atterrata “invitata dai compagni curdi per le elezioni amministrative di domenica 31 marzo”. Anna Camposampiero, dirigente di Rifondazione Comunista, è stata bloccata dalla polizia turca.

Anna Camposampiero

Il suo racconto

“Dovevo svolgere il mio ruolo di osservatrice alle elezioni su invito del partito della Sinistra Verde, nato dopo la messa fuorilegge del partito Hdp ma nella Turchia di Erdogan la repressione continua a colpire le forze di opposizione, i movimenti di sinistra e in particolare quello curdo.

Arrivata a Istanbul alle 17 ora locale, sono stata fermata al controllo passaporti, portata in una stanza, mi hanno ritirato il passaporto e il bagaglio. Preso impronte digitali e foto segnaletica. Mi sono rifiutata di firmare un documento di cui non capivo il contenuto e mi sono rifiutata di consegnare il cellulare.

Sono rinchiusa in una stanza con altre 4 persone in attesa – suppongo – di espulsione. Ho chiesto di parlare con il Consolato italiano e mi è stato risposto che potrò rivolgermi al consolato turco al mio rientro. C’è una ragazza armena a cui hanno tolto il cellulare che ha avuto un attacco di panico ed è scoppiata a piangere. Non mi è dato sapere fino a quando starò qui. Non c’è nessun mediatore culturale e nessuno parla inglese. E soprattutto nessuno ti dice niente. Dopo anni a combattere la detenzione amministrativa la sto provando sulla mia pelle”.

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