venerdì, Aprile 19, 2024

Pistoia, non dichiarano al fisco il reddito percepito per oltre 1 milione di euro: nei guai colf e badanti

PISTOIA – Negli ultimi mesi, le Fiamme Gialle pistoiesi hanno individuato una consistente sacca di evasione fiscale, nel settore del lavoro domestico, scoprendo 22 colf e badanti che avevano “dimenticato” di dichiarare al fisco i redditi percepiti, per un ammontare complessivo di oltre un milione di euro.

Le attività sono state condotte dai finanzieri del Gruppo Pistoia che, incrociando le risultanze delle numerose e sempre più performanti banche dati in uso al Corpo, hanno individuato numerosi collaboratori domestici che, dal 2016 al 2020, avevano percepito redditi annualmente superiori alla cd. no tax area, fissata in circa 8.000 euro, omettendo di sistematicamente di dichiararli al fisco.

In particolare, sono state individuate 22 persone fisiche che, pur risultando regolarmente assunte ed inquadrate ai fini previdenziali dai rispettivi datori di lavoro (che provvedevano anche a versare regolarmente i dovuti contributi), ai fini fiscali erano evasori totali. Sono stati così segnalati ai competenti Uffici dell’Agenzia delle Entrate, per il recupero a tassazione, redditi per quasi 1,2 milioni di euro.

Tra i casi maggiormente significativi, è emersa una coppia di coniugi filippini che aveva omesso di dichiarare circa 100 mila euro.

Giova ricordare che colf e badanti – che svolgono un’attività di grande, riconosciuta importanza sociale – hanno un regime tributario diverso dagli altri lavoratori dipendenti, per cui le famiglie che usufruiscono delle loro prestazioni non agiscono come sostituto d’imposta, ma sono tenute a versare i soli contributi previdenziali. Al superamento della citata soglia di esenzione, l’obbligo di presentare le dichiarazioni dei redditi ricade, quindi, esclusivamente sul singolo lavoratore.

L’attività svolta si inquadra nella più generale strategia di contrasto agli illeciti economico-finanziari, quotidianamente portata avanti dai Reparti del Corpo, volta ad intervenire, in modo mirato, su quei fenomeni che minano gli interessi della collettività, sottraendole preziose risorse.

Peraltro, in questo particolare momento storico, perseguire i comportamenti che erodono il gettito fiscale assume un’ancor maggiore e trasversale importanza, atteso che la riduzione del tax gap rientra, anche, tra gli obiettivi a sostegno delle misure del P.N.R.R., che la Guardia di Finanza persegue, sia contrastando i fenomeni più gravi di frode, che fornendo, come in questo caso, un concreto sostegno all’azione di compliance.

Infatti, 12 di queste persone si sono già “ravvedute”, versando spontaneamente le imposte e le sanzioni dovute, sulla base dei rilievi mossi della Guardia di Finanza, ancor prima di ricevere l’avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrate, e/o iniziando a presentare, seppur tardivamente, le dichiarazioni dei redditi.

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1 commento

  1. Anche se le avete assunte regolarmente ora loro vi faranno la vertenza sindacale per pagare la multa…ormai per loro è una prassi! Al sindacato c’è la fila.
    Auguri

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