sabato, Aprile 27, 2024

Il settore manufattoriero traina l’economia di Prato

PRATO – Si è tenuto questa mattina a Prismalab l’incontro sull’Osservatorio territoriale lavoro e formazione, dove sono stati illustrati e analizzati i dati raccolti dall’Osservatorio a tre anni dalla sua nascita. 

Erano presenti l’assessora al Bilancio e allo Sviluppo Economico Benedetta Squittieri che ha introdotto il lavoro svolto dall’Amministrazione comunale insieme alla Regione, la consigliera regionale Ilaria Bugetti, l’assessora della Regione Toscana Alessandra Nardini, Enrico Fabbri e Dimitri Storai del Polo universitario Pin che hanno presentato i dati salienti raccolti nelle loro ricerche, il dirigente responsabile dell’area di ricerca di lavoro, istruzione e welfare di Irpet Nicola Sciclone, il dirigente responsabile dell’area di ricerca “Congiuntura e struttura economica” di Irpet Leonardo Ghezzi e il segretario Cisl Firenze Prato Marco Bucci.

Durante l’incontro è stato illustrato lo studio realizzato dal Pin e dall’Irpet sul fabbisogno professionale locale: dall’analisi svolta emerge che esclusi gli insegnanti, le altre figure richieste dal mercato del lavoro sono più o meno collegate al settore manifatturiero. Il sistema locale di Prato si caratterizza quindi per una doppia anima, quella manifatturiera, che riesce a drenare anche lavoratori dall’esterno, e quella urbana, in gran parte auto-contenuta. È vero quindi che una parte dei pratesi con alta qualifica fuoriesce dal sistema locale, ma non in misura così accentuata come avviene per altri distretti industriali “puri”. L’anima metropolitana di Prato ne fa infatti anche un sistema urbano a pieno titolo, con le sue funzioni di servizi avanzati e pubblici, che lo rendono un ibrido tra il distretto industriale tipico e la città.  L’analisi dei principali settori economici con alta capacità di attrazione vede in generale ai primi posti l’istruzione, in particolare quella primaria e secondaria, dove la diffusa precarietà degli insegnanti insieme al sistema delle graduatorie, caratterizza gli avviamenti in ogni territorio. Troviamo poi la ristorazione, anch’essa fonte di contratti stagionali e di breve durata, che incidono particolarmente nelle città turistiche, ma non solo. A caratterizzare Prato è però la capacità attrattiva del settore tessile, che si differenzia da quello dell’abbigliamento e confezioni.

“Oggi si consegna il lavoro svolto in questi anni dal gruppo nato dal “Patto locale per lo sviluppo e il potenziamento delle competenze” che abbiamo siglato dopo il Next Generation Prato. E’ stato un percorso importantissimo perchè ci ha permesso di consegnare degli strumenti utili alla città, – ha detto l’assessora Benedetta Squittieri – da una parte un tavolo di concertazione che ci ha consentito di indirizzare le risorse di garanzia, occupazione e lavoro messi in campo dalla Regione per i corsi di formazione, dall’altro queste risorse sono state indirizzate in tal senso proprio perchè l’Osservatorio fatto sul mercato del lavoro ci ha consentito di raccogliere e fornire dei dati concreti. Questo impegno si era allontananto con la chiusura delle Province e con il passaggio delle competenze alle Regioni perciò aver costituito l’Osservatorio e il Patto per le competenze ci consegna oggi uno strumento concreto a disposizione delle forze economiche della città ma soprattutto dei lavoratori di Prato”. 

“L’Amministrazione comunale di Prato ha intrapreso la strada giusta e in particolare voglio ringraziare per il prezioso lavoro e impegno messo in campo l’assessora Benedetta Squittieriche che da tempo ci ha coinvolti in questo percorso con l’obiettivo di comprendere il fabbisogno formativo e recepire quali sono le esigenze del territorio. –  ha detto l’assessora regionale Alessandra Nardini – Abbiamo siglato il primo protocollo sulla formazione territoriale della Regione Toscana proprio con il Comune di Prato. La città da tempo dimostra una forte vitalità e sinergia ed è capace di fare squadra e di mettere sullo stesso tavolo tutti gli attori del tessuto economico produttivo, le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali per un obiettivo condiviso. Abbiamo necessità e volontà di investire ancora di più sull’occupazione giovanile e credo che questo territorio abbia tutte le carte in regola per poter lavorare in questa direzione. Questa città ha saputo scommettere sulle proprie risorse e sul legare la tradizione all’innovazione.”

L’Osservatorio sul lavoro nasce nell’immediato post-pandemia, nel 2021, su iniziativa del Co.ge. F.I.S.  (Comitato di Gestione dei Fondi per gli Interventi Sociali, costituito da Confindustria e CGIL, CISL e UIL) e del Comune di Prato. Attraverso la firma del Patto locale per lo sviluppo e il potenziamento delle competenze si è aperto la strada ad un dialogo intenso e costruttivo con ARTI, con la direzione istruzione, formazione, ricerca e lavoro della Regione Toscana e con la Commissione Tripartita regionale. Dal 2022, grazie all’impegno della Regione Toscana, l’Osservatorio ha potuto contare sul contributo attivo dell’istituto di programmazione economica della Toscana IRPET per svolgimento di un’importante ricerca sui fabbisogni professionali e formativi del distretto.

L’Osservatorio ha collaborato fin da subito con il PIN, che attraverso LABORIS, il Laboratorio di scienze del lavoro si è occupato delle analisi congiunturali sull’andamento del lavoro e dell’economia a Prato che ha raccolto dei dati interessanti. Nel 2023 la provincia ha avuto un aumento di imprese manifatturiere e tessili ma anche di quelle edili e dei servizi. I dati relativi all’occupazione sono estremamente positivi rispetto all’anno precedente con un raddoppio dei saldi occupazionali e una relativa diminuzione della disoccupazione come riportato dai dati Istat. Purtroppo nell’ultimo trimestre dell’anno c’è stato un calo dovuto all’alluvione del 2 novembre scorso che ha comportato un calo delle esportazioni tessili, che però sono riuscite progressivamente a tornare alla normalità. 

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