domenica, Aprile 28, 2024

Un’indagine sui demoni nel nuovo libro d’arte di Filippo Biagioli

PISTOIA – Un nuovo libro, un manuale o un’opera d’arte? Forse tutte e tre le cose, in 24 copie realizzate a mano. La copertina è stata dipinta come un quadro e scolpita, la rilegatura eseguita anch’essa a mano.

L’artista Filippo Biagioli e alcuni immagini in dettaglio del suo nuovo libro d’arte dedicato ai demoni (foto di Stefano Di Cecio)

Un trattato di demonologia che parla di demoni, ma l’artista Filippo Biagioli lo considera un libro da leggere. “Vetus Ordo Regia Porta” la scritta che vi compare, ovvero Vecchio Ordine Porta del Re. Scritto in italiano ed in inglese, mentre i sigilli dei capitoli sono in ebraico, arabo e armeno.

Gli abbiamo rivolto alcune domande per capire meglio di cosa si tratta, vista la particolarità e l’originalità di quest’opera.

Cosa ti ha ispirato a realizzare quest’opera?

Ho sentito di doverlo fare perché in occidente si accomuna spesso il demone, che è un’entità, con il demonio che ne è un’emanazione. Si accomunano spesso le due cose ma non sempre è vero, ci sono demoni familiari che aiutano la famiglia, altri scherzosi e divertenti, altri invece si arrabbiano solo se vengono disturbati. Quindi non è corretto associare i demoni con qualcosa di necessariamente cattivo o malvagio. Nel mio libro ho voluto raccontare questa differenza.

Chi è venuto in tuo aiuto per il materiale documentale?

Musei di tutto il mondo. Molti di loro mi hanno fornito materiale di opere che nelle diverse culture rappresentano demoni. Si va da raffigurazioni dell’occhio di demone della cultura coreana che viene messo a protezione delle case, al demone Pazuzu che viene raffigurato come terrificante. Di conseguenza nelle varie culture c’è una differenza di collocazione.

Su cosa si è basata la tua ricerca?

Mi sono guardato un’infinità di database, molte opere dei musei e ho selezionato quelle che erano più attinenti ai capitoli su cui ho sviluppato il libro partendo da un’infarinatura generale. La demonologia è sempre stata trattata sotto l’aspetto religioso e in fin dei conti lo è, ma è anche un aspetto che fa parte del folklore, delle tradizioni, del vissuto personale. Sono così partito da come si affronta l’argomento per passare via via agli aspetti più particolari fino ad arrivare a un manuale operativo in fondo al volume che non è però esplicito.

In che senso?

Contiene indicazioni su come convivere con i demoni, come averci a che fare. Quando lo scrivevo avevo dei coltelli aperti con la lama rivolta verso l’esterno, questo per non avere influenze demoniache cattive. Nella fase dell’assemblaggio finale del libro non ho usato le stesse precauzioni perché mi son detto “ormai il libro è fatto”. Invece le prime tre o quattro copie sono venute uno schifo, non mi tornavano le misure della copertina che pure avevo preso accuratamente, un vero e proprio incubo.

Quindi ho pensato: vuoi vedere che servono ancora i coltelli aperti? E allora ne ho presi sei li ho sdraiati sul tavolino e da quel momento i libri hanno cominciato a venire bene.

Quante copie sono in totale e qual è la destinazione finale?

I libri sono 24, li ho realizzati solo a scopo divulgativo, alcuni sono già andati ai musei che l’hanno accettato nelle loro biblioteche. Sedici libri dei 24 totali sono andati a buon fine, dei restanti otto, due sono stati accettati ma in attesa di essere collocati. Gli altri sei, essendo stati trattati come opera d’arte, sono in attesa del responso delle loro commissioni come il Metropolitan di New York. Il Gabinetto dei disegni e delle stampe degli Uffizi l’ha messo nella sua biblioteca.

Cosa ti ha spinto a realizzare il libro?

E’ nato come è la mia “chiesa nera”. Quando scrivo queste cose è come se me le dettasse il mio io profondo, mi estraneo e le parole scritte vengono fuori da sole. Il lavoro è durato un anno, compresa la fase dell’assemblaggio, sette mesi a scriverlo e cinque a rilegarlo. Ho avuto dei mecenati che mi hanno aiutato affinché mi procurassi i materiali migliori anche se purtroppo la carta di oggi è di scarsa qualità. 

Cosa ti aspetti adesso?

Ho fatto tutto gratis, il materiale me lo sono comprato, ho dato in donazione il libro a tutti gli spazi che lo volessero. Il National Palace Museum di Taipei, uno dei musei più visitati al mondo, mi ha scritto ringraziandomi della donazione. Mi aspetto che chi ce l’ha fra le mani lo legga, c’è sia un aspetto serio ed uno più buffo. La demonologia si basa su quello che venne tratto nell’ottocento come gerarchia infernale ovvero una storia “politica” di come sono organizzati demoni. Mi aspetto che il lettore si avvicini al libro senza pregiudizi, un racconto arricchito dalle mie esperienze.

C’è anche il racconto dell’incidente della latrina di Erfurt in Turingia. “Visto il perdurare della faida fra Ludovico II di Turingia e il Cardinale di Magonza Corrado di Wittelsbach, Enrico VI di Hohenstaufen, detto il Severo o il Crudele fu costretto a intervenire. Nel 1184 nobili da tutto il Sacro Romano Impero furono invitati alla riunione come testimoni e molti arrivarono il 25 luglio per partecipare, assiepandosi in massa nei locali prescelti per la dieta. Proprio quando l’assemblea stava per iniziare, il pavimento di legno dove erano sistemati i nobili collassò per il troppo peso e gli invitati caddero nella latrina sottostante. In seguito al disastro morirono circa 60 persone, annegate nei liquami o soffocate dalle loro esalazioni tossiche. Sia Ludovico sia Corrado sopravvissero, mentre sembra che il re Enrico si salvò solo perché seduto sull’unica parte della stanza col pavimento di pietra, che quindi non crollò”.

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